Sono passati 17 anni dai fatti di Genova, da quel G8 che si trasformò in un campo di battaglia. Durante quei tragici eventi, il 20 luglio 2001, perse la vita Carlo Giuliani.
Molti si ricorderanno le scene trasmesse dalla televisione, il colpo di pistola partito da un carabiniere, che viaggiava a bordo della camionetta di ordinanza, e l’urlo di un amico di Carlo: ‘No, no, no!”.
Molti se ne ricorderanno, ma altri no, perché magari erano solo bambini. Per non dimenticare, ma soprattutto perché i giovani possano conoscere e, quindi, ricordare, Ottavio Sgubin, artista friulano di Fiumicello e pordenonese d’adozione, ha voluto dedicare un libro e una mostra a Carlo Giuliani. L’evento itinerante, dopo diverse tappe torna nel Friuli Occidentale, a Sacile, dove sarà ospitato, dal 19 al 23 maggio, nella ex chiesa di San Gregorio. Sabato 19 maggio, alle 18, ci sarà l’inaugurazione, alla quale parteciperà anche il padre di Carlo, Giuliano Giuliani. Nell’occasione sarà proiettato un video con i tragici fatti del 2001. Presente anche il presidente dell’Anpi provinciale, Loris Parpinel.
Sgubin, attivo fin dal lontano 1965 nel campo sociale, cantore degli ultimi, degli innocenti spesso vittime di una società resa cieca dalla rabbia e dall’indifferenza, ha voluto anche dedicare un libro, che è una raccolta di 17 opere tra disegni e tempere di grandi dimensioni, e una mostra itinerante a Carlo.
L’artista ha portato l’evento già nel 2001 a Roma, dove, sul Forte Prenestino, 5mila giovani parteciparono commossi alla mostra-concerto, per ricordare il loro compagno. Allo spettacolo aveva preso parte anche il cantautore Francesco Guccini. “Non dimenticherò mai quella serata – racconta Sgubin -. C’eravamo io con le mie opere e Guccini con le sue canzoni. I giovani sono più interassati alla storia vera, che a tante altre cose di cui alcuni vorrebbero riempir loro la testa. Lo dimostrò proprio la loro massiccia partecipazione a quell’evento. Una tragedia da non dimentocare”.
Un evento itinerante da Genova a Roma, che torna nel Friuli occidentale
Il viaggio proseguì lo stesso anno a Genova, nel 2003 arrivò in Friuli, a Pordenone, nel 2008 a Vicenza, nel 2009 di nuovo nel Friuli occidentale, a Montereale Valcellina e nel 2010 di nuovo a Roma. E adesso la mostra itinerante torna in Friuli, “perché i giovani devono essere educati – spiega Sgubin -, perché possano conoscere quei fatti per loro lontani e che la società vorrebbe, invece, cancellare, lasciare nel dimenticatoio. Per questo è importante continuare a organizzare venti, ma anche incontri nelle scuole”.
Nel libro, che si intitola ‘Non per Carlo, ma in nome di Carlo’, sono raccolti, oltre ad articoli e pensieri di tanti amici, i ricordi di don Andrea Gallo, e del padre del giovane, Giuliano Giuliani. E’ proprio Giuliani a ringraziare Sgubin per il suo impegno, che è “un prezioso contributo a ricordare, a non passare sopra, come purtroppo spesso si fa, a pretendere verità e quindi, se non pare esoso, giustizia”. Ed è sempre il padre a citare a proposito lo scrittore Claudio Magris: “La memoria è presidio di verità e libertà”.