Trasformazioni tecnologiche e nei processi di consumo (anche culturali). Trasformazioni – profonde – del contesto organizzativo, con un ripensamento profondo del ruolo della pubblica amministrazione. Tre linee di cambiamento che stanno comportando una rivoluzione anche all’interno del mondo della cultura, come hanno spiegato i docenti Luca Zan (Università di Bologna) e Luigi Maria Sicca (Università di Napoli) nel dialogo che ha avviato la seconda giornata ad Aquileia del Future Forum della Camera di Commercio di Udine, che domani (sabato 24) si sposta nuovamente a Palmanova con un doppio incontro al mattino, alle 9 e alle 11, e con un secondo appuntamento mercoledì 28, entrambi nel municipio.
Ad Aquileia, con l’introduzione del project manager di FF Renato Quglia e le parole del sindaco Gabriele Spanghero, assieme a Zan e Sicca si sono confrontati anche Cristiano Tiussi (direttore Fondazione Aquileia), l’assessore regionale alla cultura Gianni Torrenti e Antonio Giusa di Erpac (Ente Regionale Patrimonio Culturale).
Se è vero che nel nostro Paese si potrebbe “mangiare” con cultura, i problemi sono molteplici – e se pure sono diffusi anche a livello internazionale, da noi, hanno spiegato i relatori, sono per certi versi molto più marcati. “Siamo in un momento di profonda contaminazione dei saperi – ha evidenziato Zan –, eppure nelle scuole di specializzazione in materie culturali non c’è un’adeguata formazione in management. Resta fortissima, invece, l’ingerenza della burocrazia e del diritto amministrativo, mentre il management viene considerato solo come fundraising e comunicazione, invece è molto di più: organizzazione e gestione sono decisive per tradursi positivamente nella progettazione culturale, così come lo sono le competenze nell’organizzazione del lavoro, le risorse – anche umane – e l’attenzione ai costi”.
In Fvg si sta provando ad andare in una direzione positiva, come ha confermato l’assessore Torrenti. “Il centro dell’azione sta proprio nella struttura”, ha detto. “Una bella soddisfazione ci è arrivata per esempio dai Bandi Por-Fesr – ha spiegato –. In questi anni abbiamo fatto prima un percorso di assistenza alle imprese, e insieme alle imprese, per prepararle ad avvalersi al meglio anche delle progettualità e dei finanziamenti europei”. L’assessore ha citato dunque i due recentissimi bandi per le imprese culturali e creative, “e i risultati che ci sono arrivati sono davvero confortanti – ha evidenziato –. Sono state solo 12 le domande di finanziamento sul bando classico in cui venivano dati piccoli fondi a imprese già esistenti, ma sono state ben 42 le domande di chi ha chiesto il supporto di incubatori per il loro sviluppo”, dunque con una sorta di “finanziamento” tramite fornitura di servizi.
“E ciò – ha commentato Torrenti – dimostra una grande maturità delle nostre aziende”. Torrenti ha anche sottolineato come le strutture culturali regionali siano abituate anche alla complessità della gestione del personale. “Siamo coscienti che la parte gestionale è fondamentale – ha concluso – e dobbiamo anche ribadire l’importanza dell’autonomia di bilancio di queste strutture, che dà una risposta mai vista in passato, stimola gli enti ad avere incassi che entrano e restano al loro interno: significa avere risorse in più a disposizione, anche umane e conseguentemente progettuali”.