Conoscere il passato tentando di entrare in contatto ideale con alcune delle sue figure rappresentative. Un’operazione complessa perché presuppone una conoscenza e tali approfondimenti necessari a tratteggiare quanto meglio possibile il personaggio esaminato. Si sono cimentati al riguardo gli studenti degli istituti scolastici triestini Carducci, Slomsek e la scuola ebraica Morpurgo-Tedeschi.
In preparazione alla Festa dell’8 marzo, studenti e scolari hanno studiato a fondo, con l’aiuto dei propri docenti, la vita di alcune figure femminili della Resistenza triestina. E hanno concluso la propria indagine storica realizzando dei poster informativi e scrivendo una lettera di riconoscenza a quelle donne che, con il proprio esempio, hanno contribuito alla costruzione di una società migliore all’insegna della partecipazione e dell’emancipazione.
Il progetto della direzione del Museo Postale di Trieste di Poste Italiane si intitola “Imparare la scuola al museo” e ha coinvolto oltre alle scuole citate diversi soggetti – l’Associazione delle Donne Ebree italiane/W.I.Z.O., la sezione locale dell’Anpi/VZPI, l’associazione “Espansioni”, l’Udi “Il caffè delle donne” e l’Udi “La Mimosa” – impegnati a dare visibilità a alcune donne che durante il periodo della Seconda Guerra Mondiale si sono distinte per coraggio e risultati.
Si parte da Lidia Menapace, nata a Novara nel 1924, già staffetta partigiana e oggi senatrice e scrittrice tuttora attiva, per continuare con Alma Vivoda, muggesana, la prima partigiana a cadere per mano nazifascista nel 1943. Un approfondimento è stato dedicato a Rita Rosani, medaglia d’oro al valore militare, ebrea partigiana caduta combattendo sul monte Camun.
Altri contributi riguardano Zora Perello, deportata e morta a Ravensbruck nel febbraio 1945 e a Marina Bernetich, comandante partigiana e successivamente deputata della Repubblica Italiana. Per continuare con Aurelia Benco Gruber, agronoma e successivamente deputata della Repubblica, fondatrice del Partito Socialista rappresentato nel C.L.N. Durante l’occupazione nazista, la sua casa diventò rifugio per partigiani e ebrei. Infine Maria Lupieri, artista triestina che visse buona parte della sua vita in Lombardia pur mantenendo i contatti con la propria città; durante la Resistenza, fu staffetta partigiana dal lago d’Orta a Milano.
La rassegna del Museo Postale di questo 2016 segue a un anno di distanza l’indagine storica dedicata al ruolo delle donne nella Grande Guerra. “Rispetto a questo periodo storico – spiega la curatrice museale Chiara Simon – durante la Seconda Guerra Mondiale, le donne partecipano spesso al conflitto in prima persona, combattendo al fianco degli uomini, comunque continuando a sostituirli nelle loro mansioni civili. Dopo il 1945 esse continuano a lavorare per l’emancipazione e l’eguaglianza al servizio della nazione”.
La mostra verrà inaugurata al Museo Postale di piazza Vittorio Veneto martedì 8 marzo alle ore 11.00. Sarà visibile a tutto il 4 aprile. Successivamente, nelle giornate del 17 e 24 marzo, il museo proporrà due pomeriggi di approfondimento sul tema con la partecipazione di alcune scuole.
L’orario di apertura del Museo: dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13, il sabato dalle 9 alle 12.25. Per informazioni, il telefono è lo 040/6764264 o 040/676293.