Una riflessione artistica in una location speciale, sul confine italo-sloveno. E’ il nuovo progetto di IoDeposito Ong, con il patrocinio dell’Unesco: l’installazione ‘No words – No war’, il cui vernissage è fissato venerdì 17 alle 18 alla Carinarnica di Nova Gorica, proprio sul confine tra Italia e Slovenia. Fino al 3 marzo, l’inedito laboratorio, un ex valico di frontiera trasformato in un “bivacco della cultura urbana”, ospiterà la serie di installazioni ottiche dell’artista russa Natalia Tikhonova.
Usando fotografie d’epoca e filtri cromatici, l’artista cerca di arrivare a ciò che molti libri tendono a dimenticare: restituire la dimensione umana e sensoriale della guerra con colori rossi accesi (che presagiscono) e grigi densi (che compiangono). E ricordare – soprattutto alle nuove generazioni – che la guerra è stata fatta da uomini contro uomini. E che, a fianco di date e resoconti, vi sono in primo luogo sgomento, morte, spaesamento. La filosofia che accomuna la genesi delle opere è la capacità della mente di condizionare la percezione della guerra sino a renderla qualcosa di lontano, quasi a-storico, facendo dimenticare la presenza umana nel conflitto.