La 3. edizione del Triestebookfest si è conclusa ieri sera e oggi è subito tempo di un primo bilancio molto positivo, forti del consenso e dell’approvazione degli autori e traduttori ospiti del Festival negli scorsi tre giorni.
Il tema dell’anno, Tradurre: le storie, le persone, ha portato ad una riflessione generale sulla sempre maggiore importanza che riveste il traduttore rispetto all’opera originale, una figura che con il passare degli anni acquista sempre più i contorni di un co-autore che non ha il compito di tradurre letteralmente un’opera quanto quello di renderne la poetica senza tradire il significato, pur tradendo talvolta il mero significato linguistico dei termini.
Sono stati tre giorni di incontri affascinanti in quello che tutti gli ospiti giunti finora a Trieste considerano un salotto in cui sentirsi a casa, in cui le domande non sono banali, in cui si ragiona di letteratura e più ampiamente di umanità.
L’appuntamento è quindi per il 2019, ma il Triestebookfest non ferma le attività e già il 26 novembre presenta una serata speciale a Trieste con il reading “Le Parole e Il Mare”, con protagonisti l’attore Lino Guanciale e lo storico e saggista Alessandro Vanoli.