In regione mancano 1.200 dipendenti pubblici. È questa la mancanza di organico denunciata oggi dalla Cisl, che a Udine ha tenuto un incontro per l’avvio della campagna per il rinnovo delle Rsu. Secondo il sindacato, la fotografia del settore registra poche luci e molte ombre, anche per quanto riguarda il Friuli Venezia Giulia dove a pagare l’ingiustificato blocco contrattuale del pubblico impiego sono 85mila lavoratori.
“Siamo riusciti a stabilizzare – spiega il segretario generale regionale della Cisl Fp, Massimo Bevilacqua – 228 precari al Comune di Trieste, ma ancora troppi sono i precari nel settore pubblico: 400 in Sanità e 70 nei Centri per l’Impiego e altri 500 negli enti locali, oltre ai 290 lavoratori interinali per i quali abbiamo chiesto una corsia preferenziale nei concorsi”.
Tra i fronti più caldi appare la scuola.
“Inutile negare che viviamo una stagione di grande confusione – commenta il segretario generale di categoria, Donato Lamorte – con la scuola messa in ginocchio da scelte politiche scellerate, l’ultima, in ordine di tempo, una legge di stabilità che prevede, come se non bastassero quelli già praticati, ulteriori tagli: 400 milioni di finanziamenti e 2.000 lavoratori tra amministrativi, tecnici e collaboratori scolatici”.
A alimentare il caos si aggiunge, in Friuli Venezia Giulia la sedia vacante, ormai da luglio scorso, del direttore regionale, oltre alla mancanza di tutti i dirigenti degli uffici scolatici provinciali.
“Senza contare – rincara Lamorte – che su 172 scuole, ben 43 sono sotto reggenza, 6 risultano sottodimensionate ed in una quindicina manca il direttore dei servizi generali ed amministrativi”.
Secondo la Cisl le difficoltà sono, dunque, evidenti specialmente per quanto riguarda la gestione degli organici del personale docente e Ata, stante anche che a oggi non è ancora stato nominato il cosiddetto coordinatore.
“Il problema – conclude il segretario della Cisl Scuola Fvg – è che continuiamo ad essere in balia di nomine temporanee, che non assicurano la continuità organizzativa e d’indirizzo al sistema scolastico regionale”.