Periodicamente e giustamente si rilancia l’appello a ridurre la burocrazia in agricoltura e nell’agroalimentare. Eppure, alcune soluzioni sono già state individuate ma non vengono adottate. Perché? Se lo chiede Agrifood Fvg, l’agenzia di cluster, che dal 2013 lavora su due azioni di forte semplificazione per le piccole e micro imprese. Si tratta della disciplina delle Piccole produzioni locali (Ppl) e della Semplificazione Autocontrollo, entrambe elaborate in collaborazione con le competenti Direzioni regionali.
“Partendo dal concetto che la carta non ferma i microrganismi – spiega il presidente Claudio Filipuzzi – con il regime di Ppl abbiamo consentito a molte aziende agricole, malghe e latterie di trasformare i propri prodotti ottenendone un reddito. Per quanto riguarda invece le piccole attività alimentari convenzionali, fino a 10 dipendenti come macellerie, pasticcerie, negozi di alimentari, panifici, bar e ristoranti, il progetto Semplificazione ha consentito di evitare la burocrazia attraverso la corretta formazione degli operatori e l’adozione di procedure efficaci e non complicate. La predisposizione e adozione dei manuali di buone prassi consente di non dover affrontare le procedure e gli adempimenti molto più complessi dell’Haccp, validi invece per le grandi industrie alimentari”.
E i risultati sperimentali nel monitoraggio svolto da Agrifood Fvg su un centinaio di piccole imprese hanno dimostrato dopo due anni che il livello di sicurezza delle loro produzioni è il medesimo delle aziende che adottano una procedura burocraticamente più complessa.
Dalla sperimentazione, però, non si è passati all’adozione. Le imprese operanti in regime semplificato sono oggi circa 100 mentre il regime delle Ppl è adottato da circa 70 aziende. In Friuli-Venezia Giulia vi sono circa 19.000 operatori del settore: si stima che il percorso semplificato possa essere applicato all’80% con un evidente sgravio sia burocratico sia economico. Le aziende agricole sono oggi 15.000 di cui si stima un migliaio almeno siano potenzialmente interessate al percorso Ppl.
“Sicuramente i due progetti hanno il merito di aver tracciato un percorso condiviso tra imprese e autorità di vigilanza, ciascuno nel rispetto delle altrui competenze ma nell’interesse di tutti – continua Filipuzzi -. Hanno dimostrato che ridurre il carico burocratico e la conflittualità è possibile. Siamo però in attesa che la nostra Regione estenda questa possibilità a tutti gli operatori e alle imprese del settore nonché alle aziende agricole interessate alla valorizzazione delle proprie produzioni così come hanno già fatto altre Regioni del Nord come Veneto e Lombardia”.
Infatti, l’accordo Stato-Regioni del 2016 prevede che queste possibilità di sburocratizzazione e semplificazione siano offerte a tutti gli operatori.
“Ci auguriamo la nostra regione non tardi ulteriormente ad allinearsi visto il notevole lavoro svolto che la vedeva all’avanguardia in Italia sino a pochi anni fa – conclude il presidente Filipuzzi -. Poi tutto si è fermato e oggi nella pratica le nostre imprese sono danneggiate avendo come concorrenti realtà limitrofe i cui oneri sono ridotti. Meraviglia che in tutto questo le associazioni di categoria, che conoscono bene la situazione, tacciano”.