E’ stata la giornata di Gianni Zonin, al Tribunale di Vicenza, dove si è tenuta l’audizione presso la commissione di inchiesta dell’ex presidente della Banca Popolare di Vicenza. Zonin, parlando della vicenda ha espresso la sua amarezza per aver anche lui, a sua volta e suo malgrado, perso dei soldi nella banca da lui gestita.
Da martedì, fuori dal Tribunale vicentino fanno base i numerosi risparmiatori che hanno perso i loro risparmi nel crack dell’istituto bancario. A Vicenza, era presente anche Federconsumatori Fvg accanto alle circa 400 parti civili. “Sappiamo che il processo penale non riuscirà a garantire ristori ai risparmiatori traditi – scrive Barbara Puschiasis – ma non si può tralasciare nessuna strada e non ci fermeremo”.
E proprio Puschiasis, assieme a Barbara Venuti di Federconsumatori Fvg, a Roma hanno incontrato una prima parte dei gruppi parlamentari per chiedere che l’emendamento da domani in discussione sul fondo per i risparmiatori traditi venga modificato al fine di permettere a tutti coloro che hanno subito violazioni alla normativa imperativa di ottenere il giusto ristoro.
“Mi riesce difficile immaginare che cosa in più si poteva fare per perorare la causa dei risparmiatori traditi – scrive a fine giornata Puschiasis -. A Vicenza, alla prima udienza di BpV, ci siamo costituiti parte civile. Oggi, invece, abbiamo incontrato tutti i gruppi parlamentari impegnati sull’emendamento per la costituzione del Fondo per dare speranza ai risparmiatori di ottenere un ristoro che, altrimenti, sarebbe mera illusione visto che ci troviamo con soggetti incapienti (banche venete in liquidazione ed ex vertici ormai nullatenenti o poco piu’)”.
“Quindi, le dieci associazioni #Uniteperilfondo di Veneto e Friuli Venezi Giulia (Adiconsum , Adusbef, Adoc, Casa del Consumatore, Codacons, Ezzelino III da Onara, Federconsumatori Veneto, Federconsumatori Friuli Venezia Giulia, Lega Consumatori, Unione Nazionale Consumatori) hanno presentato le istanze al Gruppo del PD, del M5S, MDP e al Gruppo Misto. Domani (giovedì 14 dicembre, ndr.) incontreremo il gruppo della Lega e di Forza Italia”, continua Puschiasis.
“In particolare, in rappresentanza degli oltre 100.000 azionisti – prosegue Puschiasis – che complessivamente a noi si sono rivolti oltre a me c’erano Barbara Venuti, Pasquale Franco Conte, Ignazio Conte, Massimo Campanella, Rodolfo Bettiol e Patrizio Miatello. E’ stato chiesto un impegno concreto per l’ampliamento della dotazione finanziaria del fondo a oggi inadeguata a far fronte alle richieste dei risparmiatori traditi e che dovrà vedere la contribuzione da parte del sistema bancario e, in particolare, per quanto riguarda i risparmiatori delle banche venete, di Banca Intesa nonchè la modifica dei criteri per l’accesso al fondo, al fine di permettere a tutti i risparmiatori traditi di ottenere ristoro senza i costi e i tempi di una causa che renderebbero impossibile ai più la tutela”.
“Abbiamo chiesto anche che il decreto di attuazione sia adottato entro 60 giorni per rendere realtà uno strumento che sta divenendo l’unica possibilità per ottenere ristoro. Abbiamo riscontrato un concreto interesse a dare risposte che, chiaramente, dovranno giungere in tempi strettissimi. Questo è un primo passo che, se diverrà legge, necessiterà di un impegno concreto da parte delle istituzioni per la sua attuazione”, conclude Puschiasis, che sottolinea come “per la prima volta viene riconosciuto che questi risparmiatori non sono speculatori, sono stati truffati e meritano di essere risarciti”.