La Camera di Commercio di Pordenone ricorrerà presso tutte le sedi opportune avverso alla decisione maturata in Conferenza Stato Regioni di non istituire, come diversamente stabilito dallo stesso organismo, una Camera unica regionale. Lo ha ribadito unanimemente la Giunta, riunitasi d’urgenza nella tarda mattinata odierna a seguito degli esiti “sconcertanti nella forma e gravissimi nella sostanza” emersi al termine della seduta di ieri della stessa Conferenza.
L’esecutivo ha sottolineato, nella consapevolezza che “il nostro orientamento, seppur condiviso dalla stragrande maggioranza dei cittadini e delle imprese di questa regione ha incontrato l’opposizione miope e pericolosamente conservatrice di alcuni potentati”, si è detta altresì certa che alla propria, determinata e affilata azione di tutela legale, si affiancherà quella della Regione che, sin dal principio di questa vicenda, “ha pienamente condiviso l’orientamento della Camera di Commercio di Pordenone ritenendolo come unico e plausibile in un più ampio processo di semplificazione del sistema camerale del Friuli Venezia Giulia”, obiettivo primario attorno al quale si è mossa “l’azione di questo Ente”.
La Giunta, che nella seduta del 15 maggio aveva già conferito ai propri legali il più ampio mandato a procedere nel caso in cui in Conferenza Stato Regioni fossero maturate decisioni differenti dall’istituzione di una Camera unica regionale, ha severamente stigmatizzato il paradossale incedere di eventi che ha dapprima impedito alle Regioni di esprimere un parere favorevole al pronunciamento maturato collegialmente il 27 luglio scorso, poi ribaltato nel pomeriggio di ieri in base a strampalati criteri matematici e non di reale interesse per la collettività.