Gli assessori regionali al Lavoro del Friuli Venezia Giulia, Loredana Panariti, del Lazio, Lucia Valente, e del Veneto, Elena Donazzan, hanno incontrato oggi a Roma il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Enrico Giovannini, chiedendogli di condividere l’utilizzo della cassa integrazione in deroga per tutto il primo semestre del prossimo anno per tutti i lavoratori del Gruppo Ideal Standard, al fine di consentire l’attuazione di un piano di rilancio che tuteli l’occupazione nei tre stabilimenti di Orcenico di Zoppola (PN), Roccasecca (FR) e Trichiana (BL).
Come auspicato dalla presidente Debora Serracchiani, che in proposito aveva inviato una lettera ai presidenti del Veneto, Luca Zaia, e del Lazio, Nicola Zingaretti, le tre Regioni hanno fatto quindi fronte comune per individuare una prospettiva industriale che consenta di mantenere la presenza di Ideal Standard in tutti e tre i siti, scongiurando l’ipotesi della cessazione anche di uno solo di essi. Un’alleanza che si è concretizzata anche oggi, con i tre assessori che, consegnando al ministro un documento congiunto – nel quale hanno riassunto la situazione del gruppo e precisato che i contratti di solidarietà difensivi, in scadenza a fine anno, non potranno essere più prorogati – hanno chiesto di continuare ad assicurare almeno fino a giugno 2014 la copertura degli ammortizzatori sociali. Un periodo nel quale si spera di trovare un accordo su una riorganizzazione aziendale, individuando una strategia di rilancio del gruppo “che veda tutti i territori coinvolti e che consenta di tutelare i livelli occupazionali”.
Nella nota al ministro Giovannini, infatti, gli assessori regionali al lavoro hanno evidenziato che “le Istituzioni delle tre Regioni coinvolte, unitamente alle parti sociali, pur consapevoli della crisi che interessa anche il settore della ceramica, stanno condividendo con l’azienda un articolato percorso – sia a livello nazionale, presso il Ministero dello Sviluppo economico, che a livello territoriale – finalizzato all’individuazione di una soluzione industriale”. Parallelamente lo scorso 14 ottobre, anche grazie ad una assai efficace mediazione istituzionale, l’azienda ha accettato di sospendere l’annunciata procedura di licenziamento fino a tutto il 31 ottobre 2013, proprio “per continuare la discussione finalizzata ad un complessivo accordo sulla concreta realizzazione del necessario piano di riorganizzazione aziendale”.
“Il nostro impegno per salvare i tre stabilimenti continua – ha commentato l’assessore Panariti -. Confidiamo che il ministro Giovannini accolga la nostra proposta, anche in considerazione del fatto che il Governo, con la legge di stabilità, ha scelto di aumentare lo stanziamento per gli ammortizzatori in deroga nel 2014”.
Questione Ideal Standard: ma dov’è la politica industriale italiana?
“In buona sostanza il Ministero dello Sviluppo economico non ci ha risposto, e questo ci conferma la carenza di una visione complessiva in tema di politiche industriali nel nostro Paese”: questo il commento della parlamentare Serena Pellegrino (SEL) che insieme al collega Francesco Ferrara ha ricevuto in Commissione attività produttive la risposta alla question time con cui si chiede al governo di intervenire per scongiurare la chiusura dello stabilimento Ideal Standard di Orcenico ( PN) e di attuare invece un piano di rilancio industriale rivolto alla valorizzazione delle fabbriche e dei lavoratori, allo sviluppo delle tecnologie e delle innovazioni.
“ Il Ministero – aggiunge Pellegrino – ha confermato, come già sapevamo, che la proprietà statunitense di Ideal Standard ha accolto la richiesta di sospendere la procedura di mobilità fino al prossimo 31 ottobre . Questo consentirà lo sviluppo del progetto che vede protagoniste le Regioni Friuli Venezia Giulia, Veneto e Lazio – nei cui territori si trovano i tre stabilimenti di Ideal Standard – diretto all’ attivazione della CIG in deroga per il primo semestre del 2014, iniziativa considerata funzionale alla concreta realizzazione del necessario piano di riorganizzazione aziendale.”
“ In quale contesto di programmazione industriale nazionale questa prospettiva si collochi non si parla. – conclude Pellegrino – Ma è questo l’ argomento fondamentale, rispetto ad una vicenda, e purtroppo non la sola, in cui traspaiono logiche di tipo esclusivamente finanziario , rivolte a portare il gruppo, che peraltro da anni ha utilizzato i contratti di solidarietà, fuori dall’Italia. ”