“Bpi Group ha precisato che non sussistono le condizioni per la prosecuzione della trattativa sul futuro di Orcenico”. Lo ha annunciato Unindustria Pordenone. In precedenza Ideal Standard aveva ufficializzato l’uscita da Unindustria “in maniera irrevocabile e con effetto immediato” per le “gravi e insanabili divergenze tra la multinazionale e i vertici dell’Associazione territoriale pordenonese rispetto al ruolo che l’associazione territoriale avrebbe dovuto mantenere nell’ambito della vertenza sulla chiusura dello stabilimento di Orcenico, e rispetto ai gravi e ripetuti atteggiamenti circa il rispetto delle normative ambientali nello stabilimento”.
Agrusti (Unindustria Pn): Agrusti – “Ci sentiamo impegnati a continuare a sostenere ogni ipotesi in grado di perseguire una soluzione positiva”
Unindustria Pordenone comunica in una nota che “quest’oggi ha assunto la decisione di non assistere Ideal Standard nella decisione di agire unilateralmente per la messa in mobilità del personale e, conseguentemente, di non rappresentarla più in alcuna sede istituzionale.
Tale posizione è scaturita a causa di risposte evasive, incoerenti e contraddittorie da parte dell’azienda e all’effettiva impossibilità di definire una strategia allineata con gli impegni assunti dalla stessa nelle intese del 15 e 22 giugno presso il Ministero dello sviluppo economico.
La posizione di Unindustria è confermata dai contatti intercorsi con BPI GROUP, che ha precisato, alla luce della riunione avuta ieri con la multinazionale, che non sussistono le condizioni che permettano la prosecuzione della trattativa sul futuro di Orcenico”.
“Nonostante questo – ha dichiarato il presidente di Unindustria Pordenone, Michelangelo Agrusti – noi ci sentiamo impegnati a continuare a sostenere ogni ipotesi in grado di perseguire una soluzione positiva così lungamente ed unanimemente sostenuta da tutte le rappresentanze istituzionali, sociali ed imprenditoriali del nostro territorio.
Unindustria Pordenone, nella vicenda Ideal Standard, tenuto conto dell’impatto industriale e occupazionale per il territorio della scelta di chiudere lo stabilimento di Orcenico ha svolto un ruolo propositivo e propulsivo già dal 16 aprile 2012 quando si è fatta promotrice di un intesa quadro, sottoscritta oltre che con le OO.SS.LL. con la Regione e la Provincia per trovare soluzioni che rendessero più competitivo lo stabilimento di Orcenico.
Purtroppo la bontà delle intenzioni ha trovato come unico esito la decisione aziendale precisata a fine 2013 di chiudere lo stabilimento di Orcenico ed aprire una procedura di mobilità per gli oltre 400 occupati.
Unindustria, in tale frangente, ha nuovamente operato di concerto con la Regione, il Ministero dello Sviluppo Economico e il Ministero del Lavoro e le altre istituzioni per agevolare delle soluzioni che permettessero all’azienda di risolvere il grave problema attraverso la reindustrializzazione del sito e la riduzione dell’impatto occupazionale derivante dalla decisione aziendale.
In tale ambito si l’Unione ha avuto parte attiva nella definizione degli accordi ministeriali del 10 febbraio 2014 per la cassa in deroga, a favore del l’azienda e dei lavoratori che ne hanno usufruito fino al aprile 2014, sulla base della prima manifestazione da parte di investitori interessati al sito”.
“Il successivo naufragio della prima iniziativa – prosegue la nota -ha determinato l’Unione a scendere in campo direttamente per ricercare investitori interessati al sito di Orcenico.
E’ con legittimo orgoglio che L’Unione si arroga la paternità dell’iniziativa che ha determinato la manifestazione di interesse di BPI Group e i successivi contatti di tale società con Ideal Standard.
Alla luce di tale iniziativa l’Unione ha cercato di indirizzare l’azienda alla ricerca e al perseguimento di tutte le soluzioni diverse dalla pura e semplice chiusura del sito e dalla conseguente messa in mobilità del personale.
In tale logica l’Unione ha promosso gli incontri del 15 maggio e del 22 maggio presso il Ministero dello Sviluppo Economico nei quali l’azienda ha assunto precisi impegni per quanto attiene tanto alle azioni che avrebbe dovuto compiere per favorire i piani di reindustrializzazione del sito di Orcenico da parte di BPI, quanto nel contestuale utilizzo della cassa in deroga, ottenibile grazie a precisi impegni del Governo e all’intervento della Regione – per gestire l’impatto occupazionale fino a dicembre 2014.
Da oltre un mese Unione ha cercato di ottenere da Ideal Standard precise risposte tanto sulle azioni di reindustrializzazione quanto sulla cassa in deroga e sulle incentivazioni economiche collegate alla procedura di mobilità attivata dall’azienda e, non ottenendo alcuna risposta, si è determinata nella decisione assunta in data odierna”.