Se negli ultimi anni i bollettini della crisi hanno segnalato una costante perdita di posti di lavoro nei settori privati, il pubblico impiego gode sostanzialmente di buona salute. Anzi, il numero attuale di dipendenti nella nostra regione rimane superiore a quello di dieci anni fa. In verità, dopo la crisi, il blocco del turn over ha portato a una progressiva riduzione degli organici, però non in tutti i settori.
CHI SALE E CHI SCENDE. Nell’ultima rilevazione ministeriale, appena pubblicata, nella nostra regione sono 85.610 i dipendenti pubblici, il 4% in meno rispetto al 2008, ma il 2% in più rispetto al 2013. Il 92% di loro ha un contratto stabile.
È così che emerge come nel lungo periodo il sistema sanitario abbia continuato a ingrossarsi, così come la magistratura e gli enti di ricerca; questi ultimi due settori, comunque, hanno valori assoluti decisamente limitati rispetto ad altri comparti del pubblico impiego. A essere cresciuto in maniera più consistente nell’ultimo decennio è il personale con le stellette: le Forze armate, infatti, hanno aumentato la propria presenza in regione del 39 per cento, in conseguenza delle varie riorganizzazioni dei reparti operativi.
A continuare a crescere sono anche gli operatori del sistema sanitario, che dal 2003 a oggi è aumentato dell’11 per cento. Ospedali e aziende territoriali in virtù dell’autonomia fanno riferimento all’amministrazione regionale.
A calare, invece, sono i dipendenti del comparto unico regionale, che comprende sia quelli direttamente impegnati nei palazzi della Regione, sia quelli alle dipendenze di Province e Comuni.
Rispetto a dieci anni fa a essere dimagriti sono anche i due atenei presenti in Friuli Venezia Giulia, vale a dire Udine e Trieste, che hanno accumulato una dieta del 15 per cento.
Se uno degli allarmi sociali più sentiti dalla popolazione friulana è la microcriminalità e i reati predatori, il fatto che i Corpi di Polizia siano stati decimati non è certamente un segnale positivo. Dal 2003 a oggi ci sono oltre 1.100 persone in meno tra poliziotti, carabinieri e finanzieri.
Il pubblico impiego ‘resiste’
In alcuni settori ha addirittura continuato a crescere. Aumenta il numero di militari, infermieri e medici, ma diminuisce quello delle forze di polizia e di chi lotta contro l’evasione fiscale
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