La deflazione da spauracchio è diventata realtà. Infatti, l’indice dei prezzi in Friuli negli ultimi mesi ha segnato ripetuti cali, sia rispetto al periodo precedente, quindi in termini tendenziali, sia rispetto all’anno scorso, ovvero in variazione congiunturale. Perché il fatto che prodotti e servizi costino meno è un problema? Chi fa quotidianamente la spesa può trarre, infatti, una conclusione completamente opposta rispetto agli economisti, che interpretano invece questo fenomeno come un vero incubo.
La deflazione, che consiste in un calo generalizzato dei prezzi al consumo e che rappresenta l’esatto contrario dell’inflazione. Se negli Anni ’70 il caro-vita era il problema principale del sistema economico locale, con una costante erosione degli stipendi rispetto a prezzi che galoppavano a doppia cifra, oggi ci troviamo di fronte al rischio opposto.
Campanello d’allarme
Le deflazione, e la nostra regione è stata una delle prima in Italia a manifestarla apertamente, si verifica quando i consumi sono fermi al palo, la gente spende poco e molte aziende, per sopravvivere, sono costrette a ribassare notevolmente i prezzi dei propri prodotti.
Concorrenza e consumi
Non ci sarebbe nulla di drammatico, se non vi fosse il rischio concreto di una reazione a catena: quando un’impresa produttrice abbassa i prezzi, infatti, anche i suoi concorrenti sono costretti a fare altrettanto, perdendo notevoli margini di guadagno. Si genera, poi, un circolo vizioso: se ci sono delle aspettative di un ribasso dei prezzi nei mesi a venire, parecchi consumatori sono spinti a spostare in avanti le proprie decisioni d’acquisto. A questo punto si posticipano dei consumi che sono già a livelli di depressione. E le imprese, commerciali e produttrici, iniziano a licenziare e a fallire.
Cure non risolutive
Se una moderata inflazione, quindi, è sintomo di salute per un’economica, un eccessivo caro-vita o una deflazione sono invece sintomo di grave malattia. La riduzione del costo del denaro, deciso a inizio settembre dalla Bce che lo ha portato allo storico traguardo dello 0,05%, può essere una medicina, ma da sola non basta. Altri aiuti potrebbero derivare dalla riduzione della pressione fiscale, per indirizzare le risorse delle famiglie ai consumi. Però, nei prossimi mesi nelle casa arriveranno i bollettini per il pagamento delle imposte sugli immobili.