Prosegue l’iter giudiziario riguardante il crac della Popolare di Vicenza con il secondo filone delle indagini che hanno coinvolto i vertici dell’istituto bancario. La Procura ha presentato nuove richieste di rinvio a giudizio riguardanti l’ostacolo agli organismi di vigilanza di Consob, Bankitalia e Bce.
E’ stato chiesto ilprocesso per l’ex direttore generale, Samuele Sorato, il vice Emanuele Giustini, e la Banca Popolare vicentina, con l’ex presidente Gianni Zonin, e poi Giuseppe Zigliotto, Paolo Marin, Massimiliano Pellegrini e Andrea Piazzetta, tutti già indagati nel primo filone delle indagini. L’accusa è quella di ostacolo alla vigilanza verso Bankitalia e Bce. Per quanto riguarda, invece, gli ostacoli alla Consob, la Procura ha già eseguito il sequestro preventivo di 106 milioni di euro, che alla fine del processo potrebbero essere utilizzati per il risarcimento dei risparmiatori traditi dalla Popolare di Vicenza.
Bce e Bankitalia, secondo quanto emerso dalle indagini che hanno interessato il crac della Banca popolare di Vicenza, sarebbero state ostacolate nell’esercizio delle loro funzioni. In poche parole, gli indagati avrebbero nascosto agli ispettori alcune operazioni in modo tale da occultare lo stato reale dell’istituto bancario. La Consob, invece, è finita al centro del filone d’inchiesta per l’aumento di capitale del 2014.
Le due indagini potrebbero essere presto unificate in un unico procedimento penale. La decisione in merito sarà presa dal gup Roberto Venditti il 21 aprile prossimo.