Stefano Cesco (nella foto), originario di Basiliano, è il nuovo preside della Facoltà di Scienze Tecnologie della Libera Università di Bolzano. Succede così Massimo Tagliavini, che ha guidato la Facoltà negli ultimi sei anni, contribuendo in maniera decisiva allo sviluppo della sua didattica e della sua ricerca.
Cesco, nato a Gruaro in provincia di Venezia ma residente ormai da tanti anni a Basiliano, nel recente passato ha ricoperto l’incarico di vicepreside agli studi, delegato rettorale e Coordinatore del Presidio di Qualità della Lub.
Docente di “Biochemistry and physiology of agricultural plants” (biochimica e fisiologia delle piante da agricoltura) nel corso di laurea triennale in Scienze Agrarie e Agroambientali, di cui è il Direttore, e di “Management of mineral nutrition in orchards” (Gestione della nutrizione minerale delle piante da frutto) nella laurea magistrale in Ortofrutticoltura Internazionale. Cesco – in precedenza docente presso l’Università di Udine dove è stato tra l’altro componente del Consiglio di Amministrazione – è stato membro del Direttivo della Federazione Italiana Scienze della Vita e ha promosso la nomina della Libera Università di Bolzano a sede degli esami per l’abilitazione all’esercizio della Professione di Dottore Agronomo e Dottore Forestale. Attualmente è anche vicepresidente della Conferenza Nazionale dei Direttori di Dipartimento/Corso di Studio di Area Agraria, segretario dell’Associazione Italiana delle Società Scientifiche Agrarie e componente del Comitato tecnico-scientifico del Centro Studi del Consiglio dell’Ordine Nazionale dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali.
Autore di numerose pubblicazioni scientifiche e specialista nel campo della nutrizione delle piante, Cesco individua così le direttrici principali del suo lavoro come massimo rappresentante di Facoltà nel prossimo triennio.
“Accompagnerò il cammino della Facoltà – ha dichiarato – verso il raggiungimento degli obiettivi che il Consiglio di Facoltà stabilirà in maniera condivisa, con particolare riguardo al consolidamento e promozione delle attività didattica e di ricerca, con attenzione al territorio e attraverso la collaborazione con gli altri enti impegnati nella ricerca e nella sperimentazione”.