Elezioni a Udine: campagna fin troppo… comune – Nelle scorse settimane, i candidati a sindaco hanno parlato molto dei problemi del quotidiano, ma hanno sorvolato sul ruolo dell’ormai ex capoluogo non solo nei confronti del territorio friuliano, ma anche dell’Uti di cui la città è capofila
Un tempo, Udine aspirava a diventare – o, meglio tornare a essere – capitale del Friuli. Oggi non è più neanche un capoluogo. Nemmeno mandamentale. E, purtroppo, in questa campagna elettorale per il rinnovo dell’amministrazione comunale su tali argomenti si è sentito poco o nulla.
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La generazione del boom ora rischia il crac – Chi oggi ha dai 40 ai 60 anni, i figli del ‘baby boom’ alla friulana, sospesi tra un presente difficile e un futuro senza certezze, si rifugia nel passato: la nostalgia degli Anni ’80 come ultima ‘età dell’oro’
Sono stati sognatori, edonisti, spesso più disimpegnati che impegnati, yuppie o presunti tali, minoranza silenziosa o protagonisti di un’epoca lontana dai ‘grandi eventi’ storici, ricordata – a torto – più per capi d’abbigliamento orribili all’occhio odierno che per l’effettivo valore. E oggi si portano sulle spalle un peso enorme: quello di ‘maggioranza’ numerica del Paese, sapendo di essere, al tempo stesso, l’ultima generazione che ha vissuto un boom economico (gli ’80), l’età dell’oro o dello spreco o come la vogliamo chiamare, e la prima a vivere in prima persona le conseguenze di quella che ondeggia tra ‘crisi prolungata’ e ‘fine di sistema’.
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Sanità ‘svalutata’ del 62 per cento – La Corte dei Conti certifica che, dal 2012 al 2015, le attrezzature scientifiche in dotazione al nostro sistema sanitario hanno perduto quasi i due terzi del proprio valore e sono così diventate obsolete. In controtendenza il patrimonio edilizio, che vale 200 milioni in più
Sanità regionale: nell’arco di cinque anni, le attrezzature sanitarie e scientifiche a disposizione delle aziende sono diventate sempre più obsolete e hanno perduto due terzi del loro valore. A certificare tale situazione è la Corte dei Conti nella relazione al Parlamento sulla gestione finanziaria dei sistemi sanitari regionali, pubblicata alla fine del mese scorso. Stiamo parlando della strumentazione diagnostica e di cura utilizzata dai medici. Per fare un esempio, in questa categoria rientrano dispositivi quali la tac o la risonanza magnetica.
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“Il giornalismo buono è quello umano” – Alberto Matano, uno dei protagonisti del festival Link a Trieste. spiega come cambia l’informazione ai tempi del Web e come si adegua
il professionista delle notizie
Nel tempo delle fake news parlare di buon giornalismo può sembrare quasi anacronistico. Invece proprio in questa situazione ha senso proporre i cosiddetti “modelli positivi” per comprendere la differenza tra chi funge da cassa di risonanza per annunci e proclami fasulli e chi, invece, fa dell’informazione una professione seria. È il caso dei protagonisti del festival Link, in programma a Trieste – per la prima volta in piazza Unità – da venerdì 20 a domenica 22.
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La Provincia ha preso il volo – La montagna protagonista del secondo album del rapper-cantautore carnico Doro Gjat, che anche dopo il Concertone del Primo maggio e il video con Joss Stone ha scelto “un prodotto friulano quasi al 100%”
A più di due anni dal suo album solista d’esordio, ‘Vai fradi’, un successo anche fuori dai confini regionali, che lo ha portato il Primo maggio 2017 al ‘Concertone’ di Roma, il rapper-cantautore carnico Doro Gjat (al secolo Luca Dorotea) prova a fare il grande salto col secondo lavoro ‘Orizzonti verticali’. Un album che esce ancora per l’etichetta ‘di casa’ ReddArmy e porta Doro sempre più ai confini tra hip-hop e cantautorato (e non solo).
Prodotto quasi al 100% friulano nella scelta di studio, produttori, collaboratori, band e persino registi dei (bellissimi!) video, ‘Orizzonti verticali’ è composto da 12 brani: i primi 6 un filotto di altrettanti potenziali singoli radiofonici, ma anche il resto punta in alto. Come l’intero progetto, che sarà presentato venerdì 20, in occasione dell’uscita nei negozi e sulle piattaforme digitali, nella sua Tolmezzo, e il giorno dopo all’Angolo della musica di Udine per uno showcase ‘instore’. Il 19 maggio la presentazione ufficiale live, a Villa Manin di Passariano.
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Una festa lunga 25 anni – Alla Fiera di Udine si rinnova l’appuntamento col ‘Ceghedaccio’, dal 1993 un evento unico con atmosfera di altri tempi: il ‘festino’ vintage diventato mega-party per tutti, Vip compresi
Per chi non c’è mai stato, è facile spiegare cosi sia il Ceghedaccio: una versione del ‘festino’ di una volta, cresciuto nel tempo fino a diventare una mega-festa, un evento unico atteso da Vip e gente comune, che attraversa le classi sociali e le generazioni. Nato nel 1993 a La Botte di Pradamano, si è quasi subito sdoppiato in un’edizione primaverile e una autunnale, ed è stato ospitato in diverse location fino a quella attuale, la Fiera di Udine, che dal 2004 permette di accogliere il pubblico delle grandi occasioni ricreando, grazie a un’importante produzione, l’atmosfera di una vera discoteca d’altri tempi.
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