La rivoluzione del lavoro è iniziata – Nei prossimi anni nasceranno nuove professioni sull’onda di un’innovazione sempre più spinta. Le aziende hanno già oggi bisogno di rinnovare il proprio personale.
Chi entrerà nel mondo del lavoro nei prossimi anni dovrà fare i conti con un panorama talmente dinamico da rendere superati assunti ritenuti fino a ieri indiscutibili. Non basterà aver studiato, essere estremamente flessibili e pronti a recepire le novità. Bisognerà anche acquisire livelli di specializzazione e qualificazione sempre più elevati, perché questo è quanto sarà richiesto a chi varcherà la porta delle imprese.
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L’innovazione non aspetta – Il Piano Industria 4.0 prevede agevolazioni per chi investe e punta sulle competenze, ma il rischio è di arrivare in ritardo.
Quando in fabbrica arrivarono i robot e computer, molti ritennero che la perdita di posti di lavoro sarebbe stata disastrosa. Erano i primi Anni ’70, le vertenze sindacali erano al calor bianco e le tecnologie digitali cominciavano a muovere i primi, timidi passi. Si trattava della terza rivoluzione industriale e l’emorragia di occupati non c’è stata. Probabilmente accadrà la stessa cosa in questo nuovo millennio che ha portato in dote la crescita impetuosa delle tecnologie digitali, l’espansione di Internet, la connessione tra sistemi fisici e digitali sistemica.
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Cinque mosse per la sfida 0 – 6 anni – Il ruolo di educatori, insegnanti e genitori è fondamentale in questa fase critica. Ecco come superare la prova, seguendo i consigli degli esperti.
La fase più delicata della vita di un bambino è quella da 0 a 6 anni. Sono questi i momenti dei grandi cambiamenti, dove ogni cosa è una scoperta e non c’è un giorno uguale all’altro. A questi entusiasmi devono tener testa i genitori, che sempre più spesso si trovano soli ad affrontare la novità. Un aiuto viene sicuramente dagli educatori del nido e dagli insegnanti delle scuole dell’infanzia, che hanno il compito di accompagnare i bimbi nella crescita, ma anche di sostenere i genitori nel loro compito educativo.
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Paesi friulani: denominazione di origine incontrollata – Da Bolzano la polemica sulla legge che vuole cambiare il nome a 1.500 località rimbalza anche in Fvg. Ma la nostra è una babele frutto della storia. Cosa succederebbe allora, se volessimo applicare le stesse regole anche nella nostra regione?
Nella provincia autonoma di Bolzano fa molto discutere una legge che potrebbe cancellare il 60% delle denominazioni geografiche in lingua italiana (circa mille e 500 paesi) per lasciare solo quelle in tedesco. In quello che è l’Alto Adige (o Sud Tirol che dir si voglia) la questione del bilinguismo è da sempre molto sentita. Anche nella nostra regione, però, non lo è da meno. Ecco perché la domanda che sorge spontanea riguarda quello che, ipoteticamente, potrebbe succedere anche da noi, volendo applicare le regole sudtirolesi e tornare indietro agli originali.
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Ganzit terzo incomodo tra Marchetti e Soramel – Tra Fabrio Marchetti, sindaco uscente sostenuto dal centrodestra e Alberto Soramel, sostenuto dal Centrosinistra si è frapposto Graziano Ganzit con una lista dominata dai giovani.
Il terzo incomodo nelle elezioni comunali a Codroipo non è certamente una novità, ma di sicuro la sua presenza nella sfida elettorale per l’elezione, il prossimo 23 ottobre, del sindaco e del Consiglio comunale rende decisamente più incerto il risultato finale.
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Pordenone, parcheggi meno cari: in ottobre giù le tariffe – Dal mese prossimo, limati di 20 centesimi i prezzi in centro città. Ma, quello di Comune e Gsm, è solo un primo passo. In arrivo posteggiatori e nuovi stalli. E il Marcolin? Non si tocca.
Gli odiati 1,60 euro per parcheggiare in centro a Pordenone stanno per andare in soffitta. Comune e Gsm, la partecipata che gestisce la sosta blu, stanno per abbassare le tariffe della fascia più cara. “Dalla seconda o terza settimana di ottobre – anticipa il sindaco Alessandro Ciriani – limeremo di 20 centesimi i prezzi. Pertanto si pagherà 1,40 euro l’ora. Ma questo è solo un primo paso, perché nel giro di uno o due anni, porteremo la fasce massime a 1,20 euro”.
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Parco Isonzo, il turismo scatta sulla ciclabile – Il piano di cooperazione tra le due città di confine parte dalla valorizzazione del fiume. Stanziati già 5 milioni di euro per la prima fase.
Finora il lavoro è andato avanti sottotraccia, sulle scrivanie degli uffici e sui tavoli delle istituzioni, lontano dagli occhi della gente. Tanto che, di qua e di là del confine che di fatto non c’è più, a Gorizia e Nova Gorica, in molti iniziano a dubitare sugli effettivi risultati del Gect (Gruppo europeo di collaborazione transfrontaliera). Ma presto le cose cambieranno, perché come ha assicurato nelle scorse settimane il sindaco di Nova Gorica, Matej Arcon, seguito dal suo omologo di Gorizia, Ettore Romoli, dalla carta si sta davvero per passare ai cantieri.
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Cinema muto: il passato è adesso – La 35a edizione della rassegna, dall’1 all’8 ottobre, evidenzia la straordinaria modernità della settima arte.
“Non possiamo accettare che la città di Nizza dopo il 14 luglio 2016 sia associata solamente alla tragedia e al terrore. In omaggio ai suoi cittadini, quelli del passato e quelli di oggi, riproponiamo sullo schermo la celebrazione arguta e leggera di Jean Vigo”. Inizia con l’omaggio alla città francese la 35a edizione delle Giornate del cinema muto, che inaugurano il cartellone sabato 1 al Teatro Verdi di Pordenone con la proiezione di ‘À propos de Nice’, realizzata con il fondamentale contributo della Fondazione Crup.
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Udinese, mister sotto accusa – Dopo sei giornate di campionato il tecnico Beppe Iachini è già in discussione: paga pesanti infortuni, ma anche errori nelle scelte dei giocatori.
Dopo sei giornate, la panchina di Iachini è già in discussione. In realtà, il mister ha dovuto lottare già dal momento del suo annuncio contro lo scetticismo generale: a Udine ci si aspettava arrivasse Pioli, tutto un altro profilo. La delusione è immediatamente diventata rabbia e i fucili hanno da subito puntato e sparato sul tecnico prescelto dalla società.
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