“Nel Friuli Venezia Giulia la bandiera slovena non rappresenta solamente i colori di uno stato estero, ma è anche la bandiera della comunità nazionale slovena autoctona e riconosciuta”: commenta così il consigliere regionale della Slovenska skupnost Igor Gabrovec (nella foto) la risposta dell’assessore Gianni Torrenti a un’interrogazione di Roberto Novelli che in Aula lamentava l’esposizione della bandiera slovena sul rifugio del Matajur.
“E’ vero – dichiara Gabrovec – che per legge i gestori dei locali pubblici, anche se privati, possono esporre bandiere straniere a condizione che siano accompagnate anche dalla bandiera nazionale. Mi preme, però. sottolineare che la bandiera slovena oltre a essere il simbolo della vicina Repubblica è anche la bandiera di una delle tre comunità linguistiche storicamente presenti nel territorio del Friuli Venezia Giulia, riconosciute e tutelate da specifiche leggi”.
Le minoranze linguistiche e nazionali hanno il diritto naturale di esporre i propri simboli. La Repubblica di Slovenia cita questo principio a favore della comunità italiana e ungherese addirittura nella propria costituzione. La Costituzione italiana, purtroppo, non da questa garanzia che non viene citata esplicitamente neppure nella legge di tutela della minoranza slovena che tuttavia al comma 2 dell’articolo 7 stabilisce comunque che “il diritto alla denominazione, agli emblemi e alle insegne in lingua slovena spetta sia alle imprese slovene sia alle altre persone giuridiche, nonché ad istituti, enti, associazioni e fondazioni sloveni”.
“Desidero infine ricordare – conclude Gabrovec – la legge regionale 27/2001. Si tratta di una norma poco conosciuta e purtroppo sostanzialmente disattesa, ma che all’articolo 6 recita: “Con riferimento a quanto previsto dall’articolo 3 dello Statuto speciale della Regione Friuli-Venezia Giulia, sugli edifici pubblici dei Comuni in cui sono insediate popolazioni appartenenti ai diversi gruppi linguistici della Regione, così come individuati dalla legge 15 dicembre 1999, n. 482, e dalla legge 23 febbraio 2001, n. 38, viene esposta, accanto alle bandiere italiana, europea e regionale, anche quella della comunità di riferimento”.
Bene sarebbe, quindi, iniziare a diffondere le bandiere identificative del Friuli Venezia Giulia e quelle delle comunità linguistiche, riconoscendo pieno diritto di domicilio alla variegata compagine culturale e linguistica di questo territorio, accomunata dalla coscienza di appartenere a una Regione non per niente e non a caso Speciale e Autonoma.
Piena solidarietà di Gabrovec al sindaco di Stregna Luca Postregna, anche egli citato a sproposito nell’interrogazione di Novelli.
“Preoccupanti infine i ripetuti casi di vandalismo di cui è stato in questi giorni vittima lo stesso sindaco di Savogna Germano Cendou – conclude Gabrovec -. Spero davvero che questi fatti gravissimi non siano riconducibili alle polemiche di cui sopra, perché in caso contrario l’attenzione democratica delle stesse forze dell’ordine deve rapportarsi di conseguenza”.