L’Austria dovrà ritornare alle urne. E’ questo il verdetto della Corte Costituzionale austriaca, che ha invalidato per presunte irregolarità nel conteggio delle schede il ballottaggio presidenziale, vinto sul filo di lana dal candidato indipendente Alexander Van der Bellen, contro il populista Norbert Hofer. Il secondo turno di votazioni, insomma, dovrà essere ripetuto, come stabilito dai giudici, interpellati da Hofer, sconfitto lo scorso 22 maggio con uno scarto di poco meno di 31mila voti.
La decisione è giunta dopo due settimane di udienze pubbliche, nelle quali circa 90 testimoni sono stati chiamati a deporre. Il partito FPOe aveva chiesto, in particolare, di ricontare i circa 700mila voti espressi per posta, risultati decisivi per assegnare la vittoria.
Il nuovo ballottaggio – ha annunciato il ministro dell’Interno – si terrà a fine settembre o inizio ottobre. Nel frattempo, è rinviato l’insediamento di Van der Bellen, previsto per l’8 luglio.
IL COMMENTO. “L’azione degli organi austriaci di garanzia costituzionale va rispettata, come si deve fare sempre nel caso di democrazie avanzate e solide. L’auspicio è che il prossimo ritorno alle urne non apra un altro fronte di incertezza”. Lo ha affermato la presidente del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani, commentando la sentenza della Corte costituzionale che in Austria ha deciso la ripetizione del ballottaggio per le presidenziali. “Dopo il violento scossone della Brexit – ha aggiunto Serracchiani – l’Europa ha grande bisogno di stabilità”.