Fanno discutere in città le nuove direttive decise dalla Giunta comunale sugli orari di chiusura dei locali di alcune vie di Udine considerate più ‘a rischio’.
“Una città che chiude i parchi ‘per paura’ e abbassa le serrande dei negozi seguendo una discriminante etnico-culturale e utilizza le fioriere per impedire ai cittadini di sostare per un gelato o qualche chiacchiera è una città triste e che sta perdendo se stessa e la sua ospitalità – afferma Furio Honsell, ex sindaco di Udine -. La sicurezza non ha colore e non ha orario e va garantita sempre e comunque tenendo presente l’esigenza di non privare i cittadini di spazi comuni”.
“Una comunità tappata in casa perché c’è il coprifuoco forse è più sicura in apparenza, ma di certo è meno libera, meno vitale – prosegue il consigliere regionale di Open Sinistra Fvg -. L’ossessione di una fantomatica e non dimostrata ‘emergenza sicurezza’ in una delle città più sicure d’Italia è solo un nuovo capitolo di quella ‘fabbrica delle paure’ sulla quale si sono costruite le recenti fortune elettorali della destra e per ogni problema la soluzione sembra sempre una: la discriminazione e il controllo poliziesco.
Molti di noi continuano a credere invece nel dialogo – conclude Honsell -, negli spazi comuni e nella responsabilità delle persone”.
Coprifuoco in stazione a Udine, una ‘fabbrica delle paure’
Honsell: "La sicurezza non ha colore e non ha orario e va garantita sempre e comunque tenendo presente l'esigenza di non privare i cittadini di spazi comuni"
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