Per la terza volta l’elettrodotto tra Redipuglia e Udine Ovest è finito sul tavolo della IV Commissione del Consiglio regionale. Ed è successo proprio oggi, giorno di riapertura del cantiere, contestato da alcuni sindaci.
Sono così stati ascoltati i rappresentanti di Terna, che hanno ripercorso la necessità, i benefici e l’iter autorizzativo dell’opera, inserita nel piano nazionale del Ministero dello Sviluppo Economico già nel 2003, e che finora ha richiesto tre anni per progetti, pareri, lavori, stop per ricorsi alla magistratura e ripartenze.
Ricordiamo che si tratta di un’opera che coinvolge 30 Comuni e che consiste in 40 chilometri di nuova linea aerea ad altissima tensione e nella dismissione di 110 chilometri di vecchie linee, pari a circa 400 tralicci. Il costo complessivo è di 106 milioni, di cui 86 già spesi.
Sono stati ascoltati, quindi, i sindaci dei sette comuni che si oppongono all’elettrodotto e che chiedono l’interramento della linea: Palmanova, Mortegliano, Pavia di Udine, Trivignano Udinese, San Vito al Torre, Lestizza e Basiliano. Soluzione sposata anche dalle associazioni ambientaliste e dal Comitato per la vita del Friuli rurale, sempre ascoltati dalla commissione.