“Se s’illude i Comuni che gestendo l’accoglienza a livello territoriale con progetti tipo Sprar è possibile evitare ulteriori aggravi, ma poi – come col bando appena pubblicato per Udine – succede l’opposto, come si può pensare di trovare disponibilità? Per non parlare del “deficit in provincia di 500 presenze” (peraltro su un territorio articolato principalmente su piccoli Comuni, che non accolgono semplicemente in quanto non attrezzati per questo tipo di servizi) con cui viene giustificato il sovraccarico nel capoluogo, nonostante il surplus regionale di 1.200 unità rispetto all’accordo Anci-Viminale, che non si capisce cosa si aspetti a spostare altrove”. E’ la replica di Mario Pittoni, capogruppo della Lega a palazzo D’Aronco e capolista al Senato per il Carroccio, al Prefetto di Udine Vittorio Zappalorto intervenuto per spiegare la scelta di “stabilizzare” 320 migranti nell’ex caserma Cavarzerani.
“A fronte – spiega Pittoni – dell’impegno del ministero dell’Interno affinché Udine debba farsi carico al massimo di 300 migranti e col bando per la Cavarzerani annunciato da tempo, l’amministrazione cittadina a guida Pd poteva quanto meno puntare i piedi sullo schema di convenzione con la prefettura per il rinnovo del progetto Aura, con cui il Comune gestisce di sua iniziativa altri 350 richiedenti asilo (cui vanno aggiunte le decine del sistema Sprar e il centinaio di minori non accompagnati). Ma così – conclude Pittoni – non è stato…”.