L’Unione europea manda definitivamente in archivio la questione diossina a Maniago. “La comunicazione è giunta in queste ore da Bruxelles”, spiega Fabiano Filippin, consigliere comunale di Vajont che, in passato, aveva segnalato valori difformi a quelli di legge in prossimità della zona industriale della cittadina delle coltellerie.
“La Commissione europea ritiene che le autorità italiane stiano dando un adeguato seguito alla presenza di diossine e Pcb negli alimenti di origine animale, uova comprese”, si legge nella missiva inoltrata da una seconda commissione comunitaria, questa volta competente sulle petizioni e denunce provenienti da cittadini e associazioni. Nel messaggio vengono anche snocciolati dai dati inediti sui campionamenti eseguiti nel tempo dalle autorità sanitarie nazionali.
“Dopo la gaffe del 2015 quando si aprì un fronte di polemica con l’Italia a causa di dati errati fatti circolare tra la popolazione, la Regione ha disposto controlli nelle due annate successive”, prosegue Filippin. “Nel 2016 sono state raccolte 21 provette di cui 3 hanno riguardato uova prodotte da una famiglia di Campagna – Dandolo che alleva le galline all’aria aperta. Solo un uovo sarebbe risultato positivo alla diossina e ai composti Pcb. Gli altri 20 campioni rispettano invece i valori massimi di legge. Nel corso del 2017 le ispezioni agli alimenti sono state 13: questa volta nessun prodotto ha fatto registrare livelli fuori norma, nemmeno tra altre 3 uova dell’azienda agricola maniaghese. Di qui la decisione di archiviare la petizione di Filippin, in piedi dal 2011 dopo che le analisi disposte da alcuni residenti avevano manifestato la contaminazione da inquinanti di vario genere”.
“Evidentemente a Bruxelles si sta smaltendo del lavoro arretrato prima del cambio di deputati e commissari della prossima primavera”, ha commentato il consigliere comunale di Vajont. “Sapere che in tutto il territorio regionale viene analizzata una media di 15 cibi all’anno fa riflettere. Attenderò, quindi, l’insediamento del nuovo Europarlamento per riportare all’attenzione delle istituzioni comunitarie la situazione di degrado ambientale della nostra zona. Spero che nel frattempo Trieste faccia la propria parte aumentando considerevolmente il numero di controlli su uova, animali e latte materno nel Mandamento maniaghese ma non solo”.