Oggi in Consiglio regionale è stato approvato un emendamento firmato da Alessio Gratton assieme ai colleghi di maggioranza Liva e Paviotti e al collega di minoranza Marin che prevede uno stanziamento di 20mila euro per sostenere la candidatura di Grado a Patrimonio mondiale dell’umanità Unesco. “Questo emendamento nasce per dare continuità ed esprimere il sostegno della Regione all’ordine del giorno votato all’unanimità in Consiglio comunale di Grado lo scorso febbraio”, afferma Gratton, primo firmatario, nonché proponente dell’iniziativa.
“Il patrimonio storico-culturale del nostro comune è qualcosa di unico ed è doveroso provare a puntare a un riconoscimento importante come quello che può dare l’ingresso nella lista Unesco. A maggior ragione se è desiderio del Consiglio comunale nella sua interezza. E’ importante che la Regione abbia espresso, attraverso l’approvazione di questo emendamento, la sua volontà di accompagnare l’amministrazione gradese in questo percorso. Un riconoscimento di tale spessore, infatti, può dare lustro a tutto il territorio, non solo alla nostra Isola. Basti pensare a Palmanova: non siamo forse tutti orgogliosi del suo ingresso nella lista Unesco? E non rappresenta un valore aggiunto per tutta la Regione? Io sono sicuro di sì”.
Certo la strada è in salita e gli eventuali frutti di questo lavoro saranno raccolti nel tempo. “Se avessi voluto avanzare delle proposte per un tornaconto politico, di sicuro non avrei scelto questa strada”, commenta Gratton. “Sono consapevole, infatti, che il percorso sarà lungo. Ritengo sia fondamentale iniziare a gettare le fondamenta affinché un domani si possa puntare a questo riconoscimento mondiale che costituirebbe qualcosa di importante per la nostra località: una possibilità per implementare la nostra offerta turistica, rendendola appetibile in tutte le stagioni, proprio grazie al suo patrimonio storico e culturale”.
Le tempistiche sono certamente un ostacolo, “ma sapere di aver dato il mio contributo al primo passo concreto in direzione di Grado Città Unesco, anche fra un decennio, sarà per me motivo di profondo orgoglio”, conclude Gratton.