“Non credo che, al netto di qualche estemporaneo gruppo di individui fuori dal tempo che fanno cose insensate e che vanno puniti, esista il rischio di ri-fascistizzazione del nostro Paese”, commenta il consigliere regionale di Forza Italia, Roberto Novelli. “Credo, invece, che una sinistra senza più idee, strategie e unità, cerchi, in modo stucchevole, di rappresentare un rischio che nella realtà non esiste. Con lo sguardo sempre rivolto al passato non si rendono conto che l’instillare nell’ opinione pubblica la paura di una deriva autoritaria della democrazia italiana se al Governo non ci fossero loro, è una corbelleria degna dei peggiori mistificatori professionisti”.
“Le parole della presidente Serracchiani che afferma ‘ricordando i nostri morti si riafferma la democrazia’, sono figlie di quell’ arroganza intellettuale di una certa sinistra. I morti di quei tragici periodi, sono di tutti, come sono di tutti i valori della democrazia e della libertà. Nessuno, salvo qualche facinoroso nostalgico può pensare che il fascismo e ciò che comportò, sia auspicabile come nuovo punto di arrivo per la nostra fragile e ferita società”, continua Novelli.
“Non è cantando ‘Bella ciao’ che si salverà questo Paese da un rischio che non esiste. Quello fu un canto figlio di uomini che difesero la democrazia, ma dietro il quale si nascosero anche molti altri, che si macchiarono le mani di tanto sangue innocente, ammazzando nei modi più efferati, oscurati da un odio feroce e da un’ideologia, per fortuna superata dalla storia, ma che ancor oggi la sinistra non abiura. Le stragi partigiane di innocenti, le foibe, per questi, è meglio metterle in naftalina, negarle o nasconderle, o al massimo considerare i responsabili semplicemente dei compagni che hanno sbagliato, questa è la lettura che danno della storia, mancando così di credibilità. Le recenti manifestazioni di questa sinistra dimostrano solamente: la presunzione ideologica di questi che si ritengono l’unico argine a difesa della democrazia, ma nei fatti mancano di rispetto nei confronti degli altri partiti dell’arco costituzionale e degli italiani che li votano”.
“Alla fine risulta solo una palese manovra per sviare l’attenzione dai veri problemi del Paese, con l’evidente quanto maldestro tentativo di rabberciare una compagine politica ormai divisa, paventando pericoli immaginari. La sinistra, lasci il fascismo ai libri di storia e cominci a occuparsi degli italiani”, conclude Novelli.