Si vota. Anzi, no. Invece sì. L’ultima settimana è stato un susseguirsi di indicazioni da parte della giustizia amministrativa riguardo al rinnovo della nuova Provincia di Pordenone. Prima il Tar ha accolto il ricorso del presidente uscente, Alessandro Ciriani, ‘congelando’ il voto fissato e rinviando la decisione alla Corte Costituzionale. Poi il Consiglio di Stato, al quale la Regione aveva a sua volta fatto ricorso, ha dato il via libera alle elezioni. Così, domenica 26 ottobre nella sede di largo San Giorgio, tutti i sindaci e i consiglieri comunali dei 51 comuni del Friuli Occidentale – poco più di 800 persone – dovranno eleggere il nuovo Consiglio provinciale, composto da 26 membri, che a sua volta nominerà un presidente e due assessori.
Più civiche che partiti
In corsa ci sono ben nove liste, dalle quali emergeranno gli eletti. Tre riguardano i partiti (Pd, Forza Italia e Lega Nord) e le altre sei liste civiche (Per i beni comuni pubblici, Coordinamento liste civiche, Costituente popolare, La Provincia il nostro territorio, Provincia civica dalla parte del cittadino e Uniti al centro). In totale, si tratta di 83 persone – in larga parte uomini – in lizza per tre sedie. Saranno, dunque, gli amministratori a scegliere tra loro i rappresentanti del nuovo organismo. Ma non tutti i voti conteranno allo stesso modo: gli enti che rappresentano un maggior numero di abitanti (Pordenone, Sacile, Porcia, Azzano Decimo e così via) peseranno di più. Ecco perché il centrosinistra è nettamente avvantaggiato per governare l’ente di secondo grado. In pole position per il ruolo di presidente ci sono i sindaci di Pordenone (Claudio Pedrotti) e San Vito al Tagliamento (Antonio Di Bisceglie) per il Pd e Azzano Decimo (Marco Putto) per il Coordinamento Civiche.
Attenti alla corte
Sull’esito del voto, comunque, aleggerà il giudizio di costituzionalità che pende sulla legge regionale. I tempi per l’espressione della Corte Costituzionale sulla questione, però, rischiano di essere molto lunghi e di certo la sentenza arriverà a giochi già fatti. Intanto, dunque, è tempo di votare. E voltare pagina una volta per tutte.