Sarà votato dal consiglio comunale di Ronchi dei Legionari, convocato per lunedì alle 17.30, l’ordine del giorno sul ‘Progetto amianto: per supportare malati e famiglie nel percorso di cura ed assistenza delle patologie asbestocorrelate’, presentato dal consigliere comunale di Insieme per Ronchi, Edi Ciesco e condiviso con la maggioranza. Con l’ordine del giorno si invita l’amministrazione comunale ronchese a convocare un ‘tavolo territoriale amianto’ composto dai rappresentanti dei Comuni facenti parte dell’ambito del Basso Isontino e dalle associazioni esposti amianto presenti sul territorio e ad ottenere il potenziamento dell’assistenza domiciliare previa verifica dell’assessore regionale alla salute dello stato di fatto da ricevere entro e non oltre 60 giorni dalla richiesta. Ma il documento impegna l’amministrazione anche a redigere “un protocollo standard condiviso di presa in cura globale del paziente, comprendente assistenza sanitaria, fiscale, pensionistica, burocratica, psicologica e relativa ai trasporti compresi dei familiari in caso di congiunti/familiari ricoverati” e ad ottenere il collocamento di un punto sperimentale di ascolto e di assistenza, per alcune ore alla settimana “uno sportello sperimentale”, precisa Ciesco nel documento, nel territorio del Comune di Ronchi dei Legionari e che dovrà essere gestito in collaborazione con Inail, Crua, patronati e associazioni.
Non viene dimenticata la parte delle risorse e quindi si chiede l’impegno del comune per richiedere contributi per un progetto di ricerca sociale al fine di pubblicare informazioni aggiornate ed esaustive sulla malattia e su ogni aspetto ad essa relativo, informazioni che dovranno essere diffuse in tutte le sedi opportune, come i medici di base, Comuni, Caaf, patronati e altri, ma si propone all’amministrazione anche di costituirsi parte civile per le eventuali richieste risarcitorie nelle opportune sedi giudiziarie. In aggiunta a tutto si invita l’amministrazione comunale di Ronchi a intitolare una via o una piazza alle persone decedute a causa dell’amianto, nelle modalità concordate con l’Associazione Esposti Amianto.
L’ordine del giorno è partito dalla considerazione che Ronchi dei Legionari è sicuramente uno dei comuni più colpiti in Italia dai problemi relativi all’utilizzo della fibra di amianto. “Non deve indurre in errore il minore numero di decessi di residenti ronchesi: se si confronta, infatti, la popolazione di Ronchi con quella dei paesi contermini”, spiega il consigliere di Insieme per Ronchi, “la proporzione è presto fatta. Nella storia del nostro territorio comunale, dopo la chiusura del cotonificio le maestranze hanno trovato occupazione nei vicini cantieri navali e conseguentemente hanno avuto il primo contatto diretto con l’utilizzo della fibra di amianto”. Nel corso dell’incontro ‘Città Zero Amianto’ tenutosi a Monfalcone lo scorso 19 giugno, il dottor Giuseppe D’Ercole, attuale presidente del Fondo Vittime per l’Amianto, ha sottolineato l’incidenza di queste patologie anche nel comune di Ronchi dei Legionari, collocandolo fra le 10 realtà più’ colpite d’Italia.
I dati raccolti dal 1995 al 2015 hanno evidenziato come il comune di Ronchi sia al secondo posto per decessi da amianto nell’ambito della AAS n.2 Bassa Friulana Isontina, successivo solo a Monfalcone “e questi dati” continua Ciesco “non tengono conto né del periodo dal 2015 ad oggi né tanto meno delle persone colpite da detta patologia ed ancora in vita”. Né del fatto, in ogni caso, che le malattie asbestocorrelate si manifestano ad anni di distanza dall’esposizione e, ad oggi, si prevede che vi sarà un aumento dei casi in zona. “La presenza di queste malattie comporta per la società una serie di problemi legati alla cura ed alle difficoltà economiche sia di coloro che sono colpiti dalle malattie stesse sia delle loro famiglie e molti, troppi cittadini, nonostante la presenza delle associazioni degli esposti all’amianto e di altri enti”, conclude Ciesco, “non richiedono i risarcimenti loro dovuti o lo fanno solo in parte e non sanno che hanno tempo dieci anni dai primi sintomi per chiedere il risarcimento dello stesso”.