“Stop alla regola per cui dopo 36 mesi da insegnante precario, senza assunzione definitiva, ti lasciano a casa. Domenica scorsa a Milano, a un convegno dell’Associazione nazionale docenti per i diritti dei lavoratori (rappresenta gli insegnanti in attesa di potersi abilitare), abbiamo presentato in anteprima la bozza dell’intervento legislativo (che ribalta l’interpretazione data dal Pd a una direttiva europea) con cui sostituiremo il famigerato comma 131 della Buona scuola, il quale stabilisce che ‘i contratti di lavoro a tempo determinato… non possono superare la durata complessiva di trentasei mesi, anche non continuativi’, negando a chi nel frattempo non ha ottenuto un contratto a tempo indeterminato la possibilità di proseguire nella carriere, pur avendo maturato anni di esperienza che a questo punto rischia di andare dispersa. Vogliamo restituire il sonno a decine di migliaia di precari che dal 2015 vivono un vero e proprio incubo”.
Lo annuncia Mario Pittoni, responsabile federale Istruzione della Lega. “Per i docenti non abilitati – aggiunge Pittoni – intendiamo poi riattivare i Pas (percorsi abilitanti speciali). Molti sono stati esclusi dal primo ciclo per pochi giorni o addirittura per un’interpretazione non omogenea a livello nazionale in merito agli anni di servizio maturati su più classi di concorso: addirittura sono stati esclusi insegnanti perché, dei tre anni richiesti, uno era maturato anche su classi di concorso diverse, pure se a cascata e quindi assolutamente corrispondenti. Alcuni Uffici scolastici regionali hanno ritenuto di negare loro l’accesso ai percorsi abilitanti. Oggi – conclude Pittoni – anche questi insegnanti hanno sicuramente maturato i requisiti e devono potersi abilitare”.