Uffici scolastici regionali a rischio accorpamento. E’ stata presentata oggi la bozza del decreto del presidente del Consiglio dei Ministri sul ”Regolamento concernente la riorganizzazione del MIUR-Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca’‘, che prevede, oltre all’articolazione degli uffici centrali, anche il taglio di quattro Uffici Scolastici Regionali, tra cui quello del Friuli Venezia Giulia.
Serracchiani: “Non si deve schiacciare la specificità del Friuli Venezia Giulia”
”Il Ministero dell’Istruzione non deve schiacciare la specificità del Friuli Venezia Giulia attraverso un accorpamento che alla fine non genera risparmi, ma anzi crea problemi funzionali e di fatto ci omologa – afferma la presidente della Regione, Debora Serracchiani, commentando la bozza del decreto -. Ho già espresso direttamente al presidente del Consiglio il mio stupore – ha segnalato Serracchiani – per questa ipotesi che incide su una delle funzionalità principali della nostra Regione, che certamente non starà a guardare mentre le vengono portati via i centri direzionali”.
Giunta Fvg contro i tagli
Serracchiani ha anche ricordato che la Giunta regionale ”si è già pronunciata con chiarezza riguardo questo taglio, che non produrrebbe un risparmio della spesa statale finendo per generare maggiori costi. Inoltre l’accorpamento ipotizzato sarebbe in netto contrasto con la specificità del sistema scolastico del Friuli Venezia Giulia, comprendente scuole con insegnamento in lingua slovena, una scuola bilingue e numerosi istituti con corsi plurilingue, in relazione alle tre lingue minoritarie presenti nel territorio, riconosciute e tutelate dalla legge 482/1999”. ”La previsione del passaggio alla Regione delle competenze in materia scolastica è stata già formulata – ha aggiunto Serracchiani – e l’autonomia amministrativa e funzionale dell’Ufficio Scolastico Regionale per il Friuli Venezia Giulia rappresenta un presupposto imprescindibile per tale trasferimento”.
Fontanini: “Non accettiamo un simile affronto dai centralisti”
“Una penalizzazione inaccettabile”, è durissima la presa di posizione del Presidente della Provincia di Udine, Pietro Fontanini, sulla proposta di cancellazione dell’Ufficio scolastico regionale del FVG, come previsto nella bozza del Decreto del presidente del consiglio dei ministri che riorganizza il Miur tagliando quattro strutture scolastiche (oltre al Fvg, Umbria, Molise e Basilicata). “Un vero e proprio affronto alla nostra specialità, alla nostra storia da tutelare; è ora di mandare segnali forti e inequivocabili ai centralisti romani, visto che, evidentemente, le operazioni fin qui intraprese dalla Presidente della nostra Regione non sono sufficienti a mettere in sicurezza il nostro territorio che viene colpito e affossato togliendoci di fatto competenze specifiche, pezzo dopo pezzo, competenza dopo competenza”. Fontanini sfodera paragoni: “Il governo nazionale si è ben guardato dal minare lo status dell’istruzione nelle province autonome di Trento e Bolzano, come pure nella Valle d’Aosta; e noi non siamo forse ugualmente speciali e autonomi? Con quale diritto il ministro immagina di sopprimere il nostro Ufficio scolastico regionale per accorparlo con una regione, come il Veneto, che presenta un altro asset organizzativo?”.
Poi sfodera i numeri: “Abbiamo oltre 144 mila studenti, di cui 64 mila 500 circa solo nella provincia di Udine, numericamente la più consistente, e un totale di scuole pari a oltre 1.470 sparse sul territorio regionale; con quale ratio si presume di unificare il nostro territorio con quello veneto?”. Non ci sta il Presidente ad assistere alla violazione dei diritti legati alla specialità, violazione a cui si aggiunge la “volontà di defraudarci della nostra ricchezza fondata sulla presenza delle minoranze”, e infatti l’ipotesi di accorpamento si rivela, secondo il Presidente, un attacco contro di esse: “Non è tollerabile incassare uno schiaffo simile che mette in crisi la forza del multilinguismo, della multietnicità e della competenza diretta sul tema dell’istruzione”, taglia corto, annunciando la predisposizione di una lettera che verrà inviata al ministro dell’Istruzione Maria Chiara Carrozza nella quale verranno illustrate le ragioni per domandare lo stop a un progetto svuota-specialità.
Attacco alla presidente della Regione
Il Presidente della Provincia formula un invito anche alla governatrice Serracchiani: “Le suggerirei di pensare di meno alle amicizie romane, visti i risultati deludenti, e di pensare di più a difendere le ragioni del nostro e del suo territorio dalle pretese di sconfinamento attuato dai centralisti”.