Per chi proprio non riesce a sollevare il piede dall’acceleratore (troppi) sono una seccatura tale da spingere qualcuno a farle saltare in aria. Per i sindaci sono invece l’uovo di Colombo. Le colonnine VeloOk stanno spuntando come funghi in molti Comuni del Friuli Venezia Giulia. Ormai una trentina, con una media di 6 installazioni, ma in certi casi, come a Remanzacco, ce ne sono nei punti più critici una decina. Presto si aggiungeranno nuovi Comuni.
L’idea è tanto semplice quanto efficace: in questi contenitori di vetroresina, possono essere installate a rotazione apparecchiature per il rilevamento della velocità. Sono ben visibili, visto iol colore arancione con il quale sono verniciate e, almeno nei primi tempi, sono segnalate di notte da piccoli led intermittenti (poi probabilmente la manutenzione lascia a desiderare e i led non funzionano più). Il rilevatore di velocità viene spostato a turno da una colonna all’altra, presidiata per l’occasione da un agente, che tuttavia può stare anche a parecchi metri di distanza. In pratica, e qui sta il segreto dell’efficacia di questi “bidoni”, il guidatore non sa se e quando al loro interno è in funzione il rilevatore e non appena li vede riduce la velocità.
Il costo di ogni singola installazione, indicativamente tra i mille e i 1.600 euro, dipende da quali servizi sono resi dalla ditta che li fornisce, la Globex Mvr di Perugia, perché il municipio può scegliere se acquistarli, posizionarli e basta oppure se prenderli in comodato, eventualmente assieme al dispositivo per il rilevamento della velocità che provvede naturalmente a fotografare l’auto troppo veloce. E poi ci sono anche altre iniziative propedeutiche o concomitanti all’arrivo delle colonnine, che puntano soprattutto a informare i cittadini e a creare quella cultura della sicurezza stradale e del rispetto delle norme del Codice che paiono così assenti in molti automobilisti.
Sempre meno agenti per strada e così non resta che affidarsi a tecnologia e informazione
Per molti sindaci, alle prese con le difficoltà causate dalla cronica carenza di personale anche nella polizia locale, riuscire a far rallentare le auto è un mezzo miracolo e questo spiega il successo del VeloOk.
Dato però che abbondano i casi di apparecchiature lampeggianti con tanto di tabelle che rilevano la velocità in transito, rimasti accesi un paio d’anni salvo poi finire nel dimenticatoio, oltre che ampiamente ignorati dai guidatori, speriamo che questa volta si segua con la dovuta cura questo strumento pagato come sempre dai contribuenti.