La carie infantile in Italia e nella nostra regione – in controtendenza rispetto agli altri Paesi europei – è un fenomeno purtroppo in costante aumento, che colpisce il 15% in più dei bambini nella fascia d’età scolare e prescolare. Alla base di questo fenomeno, la crisi e le cattive abitudini igieniche alimentari: le abitudini cariogene viziate sono infatti molto radicate (bibite zuccherate, cattiva alimentazione, scarsa igiene del bambino) e un’alta percentuale di mamme usa un ciuccio edulcorato (succhiotto immerso nel miele o nello zucchero). E’ il dato emerso ieri al convegno organizzato a Trieste presso la sala congressi del Molo IV dalla sezione regionale dell’Associazione Italiana Odontoiatri sull’odontoiatria infantile e che ha visto la partecipazione di 250 tra medici, pediatri, odontoiatri, igienisti dentali, infermieri professionali e studenti del corso di laurea in odontoiatria da tutta la regione. L’oggetto del convegno, aperto dal saluto del sindaco di Trieste Roberto Cosolini e del direttore del Dipartimento di Scienze mediche chirurgiche e della salute dell’Università degli Studi di Trieste, Roberto Di Lenarda, ha riguardato il trattamento odontoiatrico del paziente in età di sviluppo.
Per arginare il fenomeno della carie infantile gli esperti hanno fornito alcuni consigli utili: lavare i denti 3 volte al dì da quando spunta il primo dentino, effettuare una prima visita dai 2,5-3 anni e
farla seguire da visite di prevenzione ogni 6-12 mesi. Solo attraverso corrette abitudini sarà possibile rispettare gli obiettivi suggerito dall’OMS, che vorrebbe che nel 2020 non soffrisse di carie il 90% dei bambini di 5-6 anni.
Come spiegato in apertura dei lavori dal vicepresidente regionale dell’AIO, l’odontoiatra goriziano Paolo Tacchino: “L’importanza del convegno e la partecipazione di tutte le figure professionali coinvolte nel processo terapeutico hanno caratterizzato una giornata dedicata all’aggiornamento teso a migliorare la qualità dell’assistenza ai pazienti”.
Particolarmente qualificati gli ospiti invitati a portare un contributo al convegno: sono intervenuti la direttrice del corso di laurea in odontoiatria di Trieste Milena Cadenaro ed inoltre Matteo Biasotto, Giuliana Decorti e Costanza Frattini (Università degli Studi Trieste), Maurizio Bossù e Fausto Fiorile (Università di Roma), Vincenza Birardi (San Raffaele di Milano), Teresa De Monte (referente regionale del S.I.O.M.I.), Pierangela Sciannamè (Università di Pisa). L’incontro godeva del patrocinio degli Ordini dei medici e odontoiatri delle quattro province del Friuli Venezia Giulia.
L’odontoiatra infantile è una branca fondamentale della professione odontoiatrica, rappresentando la base su cui formare un paziente motivato e consapevole anche in età adulta. Ciononostante, molti aspetti del trattamento odontoiatrico del paziente in età di sviluppo sono ancora poco conosciuti dagli operatori odontoiatrici e pediatrici. La giornata di aggiornamento mirava a focalizzare l’attenzione su alcuni ambiti dell’odontoiatria infantile, partendo dall’approccio al piccolo paziente e dalla gestione del dolore, per aiutare l’operatore ad accompagnare il bambino in un incontro sereno con il mondo dell’odontoiatria. E’ stata discussa l’importanza del mantenimento dei denti decidui (o da latte) attraverso adeguate tecniche endodontiche e la diagnosi, prevenzione e trattamento di patologie ancora poco conosciute come la Molar Incisior Hypoplasia. Durante la giornata verrà descritto il ruolo fondamentale dei genitori nel mantenimento di un’adeguata igiene orale del bambino e le possibili applicazioni della laser-terapia in ambito pedodontico. Sono state fornite, inoltre, le nozioni necessarie all’individuazione delle problematiche ortodontiche precoci, che possono trarre giovamento da un trattamento di tipo intercettivo, oltre che alle indicazioni e alla corretta posologia dell’antibiotico-terapia e alle possibili applicazioni terapeutiche dei farmaci omeopatici in odontoiatria infantile.
Carie infantile, fenomeno in aumento
Controtendenza rispetto agli altri Paesi europei: in Fvg e Italia colpito il 15% in più dei bambini nella fascia d'età scolare e prescolare
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