A dire no alle proposte di riforma sanitaria presentate negli scorsi giorni è il Consiglio Comunale di Gradisca d’Isonzo che, compatto, ha votato nell’ultima seduta del 17 ottobre un Ordine del Giorno rivolto non solo al presidente della regione e all’assessore regionale alla salute, ma anche al Presidente della III commissione consiliare regionale e ai consiglieri eletti nella circoscrizione elettorale isontina.
Chiaro il messaggio, arrivato, come detto, dopo l’approvazione sia da parte della maggioranza che dell’opposizione. “Appreso che nell’audizione svolta il 19 settembre alla III commissione consiliare regionale dal ‘gruppo di saggi’ nominato dall’attuale giunta regionale al fine di addivenire ad una proposta di riformulazione del modello di governo della sanità regionale”, si legge nella mozione, “sono state presentate due diverse ipotesi che in entrambi i casi prevedono la soppressione dell’attuale Azienda Sanitari Isontino-Bassa Friulana e il suo accorpamento in un’azienda Giuliano-Isontino o in un’area vasta con Trieste si chiede alla giunta la netta contrarietà ad ogni ipotesi di accorpamento dell’azienda sanitaria attuale in un’area vasta con Trieste”.
Non solo, perché in ballo rimane anche il Poliambulatorio di Gradisca, oltre che ad una “perdita di autonomia sul piano delle risorse umane ed economiche” per l’azienda. Poliambulatorio che, secondo i consiglieri gradiscani, andrebbe rafforzato nel contesto della sanità isontina, anche in virtù del fatto che nella Fortezza rimane per tutto il giorno l’automedica unica dell’Isontino, oltre che il Centro Unico Prenotazioni il servizio prelievi e gli ambulatori dentistico, cardiologico, fisiatrico, ginecologico e oculistico, assieme alla medicina generale, alle vaccinazione e al laboratorio di prevenzione.
“Sono molto soddisfatta che questo ordine del giorno sia passato all’unanimità”, precisa con soddisfazione il sindaco, Linda Tomasinsig. “Ciò manifesta la contrarietà dei nostri consiglieri a smembrare l’azienda sanitaria 2 e a portare l’area Isontina nell’area vasta di Treiste. È un ordine del giorno importante perché chiede di mantenere l’autonomia in questo campo, autonomia”, prosegue Tomasising, “che serve a mantenere servizi e dare risposte ai cittadini. Per chi non è un sindaco, come me, che ha l’ospedale in casa si tende a guardare ad un’ottica più generale, cioè non solo salvaguardare l’ospedale di Monfalcone o di Gorizia ma dare risposta generale a tutti i cittadini”, conclude.