Alla fine ce l’hanno fatta. I mille medici di medicina generale del Fvg sono riusciti a portare a termine il loro compito: organizzare le aggregazioni funzionali territoriali. Il nuovo assetto prevede che gruppi di medici, dai venti ai trenta per ogni aggregazione, si riuniscano periodicamente e analizzino i propri dati assistenziali al fine di individuare punti di debolezza e cercare di risolverli. E’ il caso del 40% dei pazienti che non rispondono alle chiamate relative agli screening.
“Le aggregazioni funzionali territoriali costituiscono una centrale funzionale – spiega il segretario regionale della federazione dei medici di medicina generale, Romano Paduano – mentre finalmente partono sul territorio i gruppi integrati composti da 6-8 medici che offrono almeno 8 ore al giorno di apertura degli studi, coordinandosi tra loro. I cittadini potranno trovare uno studio aperto tutta la giornata e ogni medico del gruppo avrà a disposizione un archivio per conoscere le problematiche di ogni paziente. Nelle città e nei grossi centri saranno a disposizione sedi uniche mentre per mantenere la capillarità del servizio nei centri più piccoli in montagna e in pianura si è scelta la formula che prevede gli ambulatori diffusi in ogni singolo paese, coordinando orari e condividendo dati clinici per evitare un depauperamento delle periferie”.
“Per attivare completamente il servizio ci è voluto almeno un anno dalla sigla dell’accordo”, conclude Paduano, “ma dopo aver superato ostacoli burocratici e di privacy e carenza di strutture informatiche, alla fine siamo a un passo dal tagliare il traguardo”.