Il Festival cambia pelle, Gorizia resta ‘capitale’ mondiale del folklore, ma con uno spirito più giovane. Come ogni anno da mezzo secolo a questa parte, la fine di agosto in riva all’Isonzo si accenderà del colore e delle suggestioni del Festival mondiale del Folklore. Tradizione di nome e di fatto, che quest’anno però porterà anche una ventata di novità. Già, perché l’edizione 2015 – che dal 28 al 30 agosto vedrà la 50° parata, il 45° festival e il 41° congresso mondiale del folklore – sarà anche la prima a non essere organizzata dalla Pro Loco di Gorizia. La palla è passata nei mesi scorsi all’associazione ‘Etnos’, nata appositamente dall’unione di intenti di un gruppo di volontari che da anni gravitavano a vario titolo, e per pura passione, attorno alla manifestazione.
Tutti mediamente giovani e guidati da un presidente, Stefano Minniti, che ha indicato proprio nel rinnovamento generazionale e in una maggiore collaborazione con tutte le componenti della città e del territorio di Gorizia la strada per il futuro. Sinergia che, per esempio, quest’anno si è subito concretizzata con una serie di mostre fotografiche sulla storia del festival e sulla grande parata (che taglia il traguardo del mezzo secolo), che vedranno coinvolti circoli fotografici, associazioni e istituzioni. Non poteva mancare poi un riferimento al centenario della Grande Guerra, tema al quale sarà dedicato quest’anno il congresso di sabato 29 a Palazzo Attems in piazza De Amicis, dal titolo ‘Memorie della Grande Guerra nelle tradizioni popolari’. La giornata clou è domenica 30 agosto, che vedrà la grande parata nel centro cittadino (dalle 16.30), e le premiazioni di piazza Cesare Battisti (alle 18), prima del Gran Galà finale e della Festa dell’Amicizia fino a tarda sera.