La regista Sunada Mami, cui è stato garantito un accesso praticamente privo di restrizioni all’inespugnabile studio giapponese, ha seguito i tre uomini che ne sono la linfa: il leggendario Hayao Miyazaki, il produttore Toshio Suzuki e lo sfuggente Isao Takahata. Il risultato è un documentario – “Il regno dei sogni e della follia” – che racconta un anno intero dentro le stanze segretissime della casa di produzione giapponese, dunque, mentre la società si stava affrettando a completare due film: ‘Si alza il vento‘ di Miyazaki e ‘La storia della principessa splendente‘ di Takahata. Grazie a Sunada Mami siamo in grado di capire il processo creativo che è alla base delle illustrazioni di Miyazaki, la sua totale dedizione al disegno che lo spinge a girare per le stanze dello Studio con sempre indosso un grembiule quasi fosse un operaio della fantasia, sempre chino a dare vita ai sogni.
Il film si concentra sulle ultime fasi di lavorazione di ‘Si alza il vento‘, il più recente e probabilmente il film definitivo di Hayao Miyazaki, mostrando la tecnica di animazione accurata e artigianale del regista e del suo team di animatori. Contemporaneamente anche Isao Takahata, il cofondatore assieme a Miyazaki dello Studio Ghibli, sta terminando il suo ultimo film, ‘La storia della principessa splendente’ e tutta la macchina produttiva dello studio deve coordinare la creatività e anche le piccole rivalità dei due grandi registi.
“Il regno dei sogni e della follia“, è stato presentato in anteprima italiana al 17° Far East Film Festival (in collaborazione con la Lucky Red). “Miyazaki è riverito come il genio creativo che sta dietro a film affascinanti e pieni di magia come ‘Il mio vicino Totoro‘, ‘La città incantata‘ e ‘Kiki – Consegne a domicilio‘
– spiega Anderson Le, direttore del Festival internazionale delle Hawaii -, e lo si potrebbe immaginare come una specie di nonno gentile con il cuore e gli occhi pieni di meraviglia. Ma si sbaglierebbe, perché Miyazaki, invece, è più assimilabile a un lavoratore educato e diligente che è stato benedetto da un colpo di genio, ma che è anche caratterizzato da momenti di cinismo e dubbi sul proprio lavoro, che suggeriscono una certa cupezza dietro le sue creazioni”.
Alla corte dell’imperatore Miyazaki
Il film racconta la lavorazione di capolavori dell'animazione sul grande schermo
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