Una compagnia teatrale storica per le produzioni dedicate al pubblico dei più giovani: il “Teatro delle Briciole” è certamente da molti decenni una delle realtà più interessanti sulla scena teatrale nazionale. Con il ‘dramaturg’ e regista ungherese Gyula Molnàr ha sigla una speciale collaborazione per un allestimento dedicato alle emozioni ‘forti’, e in particolare alla “rabbia”: a quell’emozione così forte da far imbiancare i capelli in un batter d’occhio. Perché la rabbia è fuoco e acqua, è vulcano e tempesta. È un’emozione rapida e impetuosa che può fare gravi danni, ed esigere lungo tempo poi per riparlarli. “Brutta bestia”, non a caso, è il titolo dello spettacolo che farà tappa sabato 7 marzo alle 16.30 al Kulturni Center Bratuz di Gorizia per la Stagione di Teatro di Figura del Friuli Venezia Giulia promossa dal CTA Gorizia. La biglietteria si aprirà alle 16, info CTA tel. 0481 537280 www.ctagorizia.it ctagorizia/facebook.com [email protected]
Firmato a quattro mani da Gyula Molnàr e Francesca Bettini, “Brutta bestia” vede protagonisti Piergiorgio Gallicani, Paolo Colombo e Agnese Scotti. Un bambino ha subìto a scuola un’ingiustizia, che gli ha comportato umiliazioni e punizioni, senza che nessuno si sia preso la briga di ascoltare le sue ragioni. Anche a casa non è ascoltato dalla mamma, che invece si arrabbia e lo chiude nello sgabuzzino. Questo l’incipit di “Brutta bestia”, l’allestimento del Teatro delle Briciole-Solares Fondazione delle Arti. La rabbia è un’emozione di cui tutti abbiamo esperienza quando ci sentiamo traditi, insultati, disprezzati e trattati in modo ingiusto – spiegano gli autori – “Brutta Bestia” racconta la storia di due rabbiosi: il bambino e la mamma che, trasformati dalla loro passione, non si riconoscono più ma si danno un gran daffare per ritrovarsi e tornare a essere quelli di prima. In scena i tre attori interpretano tanti personaggi. Oltre al bambino e alla mamma, interpretano la formica, la macchina del tempo, la mano cattiva, il cane, l’albero, la foglia, il narratore. “Nonostante l’adulto preferisca non arrabbiarsi e desideri, soprattutto tra le mura domestiche, vivere in pace e tranquillità – precisano gli ideatori dello spettacolo – capita spesso che la casa venga scossa dall’aspro vento della rabbia. Affrontarlo, questo vento, vuol dire conoscere un po’ più se stessi, le proprie paure e i propri limiti, come in un rito iniziatico che fa evolvere”. Un viaggio che dura 50 anni. Tanto è il sentimento di lontananza che la rabbia produce sui due protagonisti di questa storia. Quando è compiuto, ci vorrà la macchina del Tempo per rimettere le cose a posto. Giulio Molnàr (1950), attore, autore, regista di origine ungherese, vive in Italia, lavora e collabora in giro per l’Europa. Docente alla Scuola d’Arte Drammatica Ernst Busch di Berlino presso la facoltà di Teatro di Figura. Da anni conduce laboratori di ricerca su una particolare scrittura scenica che si avvale come fonte di ispirazione dell’improvvisazione creativa tra attore e oggetto.
Diretta da Roberto Piaggio e Antonella Caruzzi, la Stagione di Teatro di Figura CTA trova il sostegno del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, della Provincia e del Comune di Gorizia, della Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia, del Credito Cooperativo Cassa Rurale ed Artigiana di Lucinico Farra e Capriva. Collaborano Kulturni Center Bratuž di Gorizia, Associazione Puppet FVG, Misurafamiglia. Con il patrocinio di ATF – Associazione Teatri di Figura / AGIS.