L’invito è di quelli importanti, anche per un musicista da sempre ‘contro’: orientato verso il ‘free’ dal punto di vista musicale, ideologicamente libertario. Domenica 7 Claudio Cojaniz, pianista di San Giorgio di Nogaro dalla ricca e lunga carriera che sconfina anche nella letteratura, sarà ospite al Quirinale per uno dei concerti del ‘Giorno del ricordo’ dedicato agli esuli, in trio accompagnato da Romano Todesco (contrabbasso) e da Alessandro Mansutti (batteria). A un pubblico selezionato presenterà il nuovo progetto ‘Confini e metronomi’, in predicato di diventare un album.
I CONFINI? NON ESISTONO
“è una raccolta musicale, da me rielaborata – spiega il jazzista – di temi ascoltati nelle nazioni vicine, dalla Slovenia all’Austria, all’Ungheria. Il mio stile e la mia poetica non cambiano, penso sempre che tutto parta dall’Africa, ma in questo progetto volevo concentrarmi sul problema dei confini: per me non dovrebbero esistere. Per concetto, siamo tutti esuli e migranti, e la storia ci insegna che, nei conflitti di confine, le nostre culture spurie hanno creato cose meravigliose. Guarda Bartòk o Vivaldi cosa hanno fatto con le musiche popolari! L’invito del Quirinale è una cosa importante. Come istituzione non ho mai smesso di riconoscerlo: sono altri che ogni tanto lo disonorano”.