Per la profonda ironia e la vena surreale può ricordare la meravigliosa parodia di ‘Star Trek’ firmata dal Muppet Show, ma ‘La fantastica avventura di Mr.Starr’, portato in scena da Lillo & Greg lunedì 26 sul palco del Teatro Nuovo Giovanni da Udine, non rinuncia alla cifra comica che contraddistingue il duo romano.
Un viaggio in universi paralleli che diventa il pretesto per lanciare a briglia sciolta il loro tipico umorismo fantasioso. Lo conferma anche Pasquale Petrolo (Lillo), che abbiamo intervistato alla vigilia del debutto dello spettacolo a Orvieto.
Chi è questo Mr. Starr?
“È il mio personaggio. Mr. Starr è un uomo medio e tranquillo, con una vita altrettanto comune. Il giorno del suo cinquantesimo compleanno, mentre è impegnato nei preparativi della festa, riceve uno strano regalo: un libro in codice. Il defunto nonno, famoso archeologo e studioso della quinta dimensione, aveva predisposto che lui lo ricevesse proprio in quella fatidica data. Da quel momento inizia la sua avventura in mondi sconosciuti, tra incontri assurdi e personaggi fuori da ogni schema possibile”.
Anche nel vostro precedente spettacolo teatrale – ‘L’uomo che non capiva troppo’ – c’era un personaggio travolto dagli eventi…
“Sì, ci piace giocare sull’effetto sorpresa di situazioni al limite del surreale. Addirittura ne ‘La fantastica avventura di Mr.Starr’ usiamo giochi di luce, video e suoni per ampliare le possibilità che ci offre il palcoscenico”.
Forse siete la coppia comica che riesce, più di tutti, a sfruttare diversi linguaggi: dalla radio – ‘610’ è alla dodicesima edizione – fino al teatro, dalla televisione e al cinema. Quest’anno avete “osato” perfino il cinepanettone, ‘Un Natale stupefacente’.
“E ne siamo contentissimi. Il film è andato bene, è tra i più visti del periodo. Inoltre, siamo soddisfatti di riuscire a rimanere noi stessi e a portare la nostra comicità in diversi media, pur adattandoci a tempi, meccanismi e situazioni differenti. Fondamentale per noi, però, è avere la massima libertà creativa”.
Il trucco?
“Intanto conoscersi bene. E poi restare molto umili e cercare di imparare sempre da chi ne sa di più. Anche quando ci siamo cimentati con la radio, con cui adesso abbiamo pratica, per prima cosa abbiamo interpellato il regista del programma tormentandolo di domande per capire come funzionava il mezzo. Anche al cinema ha funzionato così”.