Quando hanno incominciato, nel 1998 a Cormòns con tre giorni di concerti, erano un gruppo di amici appassionati di musica, che qualche anno prima avevano organizzato un concerto di Riccardo Tesi a Romans d’Isonzo, grazie al presidente del circolo Acli locale, Renato Valentinuz e a Fulvio Coceani. Quel gruppo si è ingrandito e il circolo Controtempo oggi organizza un festival che taglia il traguardo della 20a edizione: ‘Jazz & Wine of Peace’, diventato sinonimo di musica e promozione turistica di un territorio, il Collio, capace di richiamare un pubblico affezionato.
Dopo aver raccolto 80 mila presenze nelle 19 edizioni precedenti e aver contato 3 mila biglietti in prevendita, dal 24 al 29 ottobre il festival riporta la musica live al teatro di Cormòns, ma anche in ville, chiese e cantine. “In questo ultimo caso – racconta il direttore artistico Mauro Bardusco – siamo stati i primi in regione: un successo che, assieme al resto della rassegna, è diventato un volano turistico che garantisce il tutto esaurito nelle strutture della zona. Se invece parliamo di musica, allora posso dire che sono stati vent’anni di emozioni, con la possibilità di stare accanto ai nostri idoli, diventarne amici e conoscere tantissima gente da tutta Europa”.
Dalle prime edizioni ‘etnojazz’ alle 80 mila presenze totali, sempre attenti al turismo
Nato con una specializzazione, quella di festival perlopiù etnojazz, in grado di portare in Friuli musicisti di qualità mai visti né sentiti prima, ‘Jazz & Wine of Peace’ ha accolto nel tempo alcuni tra i più grandi jazzisti internazionali, accanto a progetti speciali e un ampio spazio per i talenti locali. Tra i big a Cormòns dal ’98 a oggi, Dave Brubeck, McCoy Tyner, Stanley Clarke, Jan Garbarek, Richard Galliano, Jack DeJohnette, Jean-Luc Ponty, Ravi Coltrane, Joshua Redman, Paolo Fresu, Randy Weston e gli habitué Dave Holland e Bill Frisell. “Dovessi scegliere i miei preferiti, citerei proprio il chitarrista americano – prosegue il direttore -, Charlie Mariano e il ceco Jiri Stivin. E non dimenticherei Maria João e Omar Sosa: siamo stati i primi a farli conoscere qui in regione”.
Proseguendo con la formula nata nel nuovo millennio, che comprende sconfinamenti nella vicina Slovenia e itinerari tra il cicloturistico e l’enogastronomico, il festival attende un centinaio di musicisti (sena contare i concerti ‘Round midnight’ nei locali di Cormòns). L’apertura ufficiale martedì 24 con la prima esclusiva italiana, il trio formato da Eivind Aarset, Michele Rabbia e Gianluca Petrella, seguiti il giorno dopo da Steve Coleman and Five Elements (altra esclusiva) .
Tra gli altri appuntamenti, Marco Colonna con il tributo a Roland Kirk, il quartetto Pacorig-Vignato-Mirra-De Rossi con il progetto speciale ‘Pipe dream’, Boris Savoldelli, Giorgio Li Calzi e Maurizio Brunod con l’omaggio al progressive. E poi i nomi più attesi: il trombettista Enrico Rava & New Quartet (giovedì 26), James Brandon Lewis e la storica Sun Ra Arkestra (venerdì 27), Craig Taborn Quartet e William Parker & Hamid Drake (sabato 28), il 40° anniversario di BassDrumBone con il trio di Mark Helias domenica 29 e molto altro.
E non basta: per festeggiare, Controtempo ha prodotto il cd celebrativo ‘Connessioni’ e pure ‘Sconfini. Vent’anni di Jazz&Wine of Peace’, un mega-box in sei volumoni che ripercorre attraverso parole e immagini di Luca A. d’Agostino, Flavio Massarutto, Massimiliano Gosparini e Roberto Duse le emozioni del festival dalla prima edizione a oggi. Senza dimenticare che, nel frattempo, il circolo è anche a Sacile con ‘Il volo del jazz’, che già sabato 21 parte alla Fazioli Concert Hall col concerto esclusivo del pianista e compositore Michael Nyman, per il quale si annuncia un pubblico da mezza Europa.