Dieci anni fa, il 7 settembre 2005, moriva a Roma Sergio Endrigo, uno dei nomi più importanti della storia della canzone d’autore italiana. Nato a Pola, quando ancora era italiana, nel 1933, esule con la famiglia dal 1947, esordì nel 1959 e trovò il successo negli anni ’60, da Sanremo alle classifiche, scrivendo canzoni entrate nel repertorio di alcune delle più famose voci italiane, collaborando con alcuni dei maggiori autori brasiliani, da Vinicius de Moraes a Toquinho, e con il compositore Luis Bacalov, che scrisse le musiche di alcune poesie di Gianni Rodari diventate poi famose canzoni per bambini.
Curiosamente, ma non troppo, se si pensa che in fondo la sua ‘casa’ era in questa parte d’Europa, chiuse la sua carriera proprio da queste parti, con due album realizzati in Friuli, con musicisti friulani e addirittura in marilenghe. Il primo lavoro, ‘Altre emozioni’, uscì nel 2003 per D’Autore, con una raccolta delle sue più belle canzoni riarrangiate dal nostro Valter Sivilotti e suonate dall’Orchestra Mikrokosmos. “Qui in Friuli – disse all’epoca Endrigo – ho incontrato persone meravigliose, che mi hanno riempito d’affetto e mi hanno, poco alla volta, convinto che non era ancora giunto il momento di appendere la chitarra al chiodo”.
L’anno dopo, il ‘ritorno alle origini’ si concretizzò con quello che doveva diventare il suo ultimo lavoro: ‘Cjantant Endrigo’, una produzione Numar Un in cui, oltre a cantare personalmente la sua classica ‘1947’ e un brano in coppia affiancato da Gabriella Gabrielli dei Zuf de Zur, vedeva una dozzina dei suoi brani tradotti in friulano da Antonio Zeppieri per un eterogeneo gruppo di interpreti, da Emma Montanari a Cristina Mauro, da Barbara Errico ad Alessandra Franco, da Dario e Ennio Zampa a Frizzi Comini Tonazzi, Rocco Burtone, Franca Drioli…
Per celebrarne la figura ìnel decennale della scomparsa, lo stesso Zeppieri ha pubblicato l’album ‘Momenti di Jazz’: un omaggio sotto la lente della musica d’improvvisazione da parte di alcuni tra i maggiori cantanti e musicisti, italiani e non. L’album, allegato al numero di settembre della rivista ‘Musica Jazz’, storico mensile che ha celebrato i 70 anni di attività, ha avuto il benestare della figlia Claudia.
Il lavoro cerca di coprire i diversi aspetti della poetica del cantautore istriano, anche con registrazioni inedite, con collaborazioni abbastanza eterogenee e originali, come quella tra il cantautore Bungaro, Ferruccio Spinetti (Musica Nuda) e il pianista cubano Omar Sosa, oppure quella tra il funambolo del pianoforte Stefano Bollani, il comico-cantautore David Riondino e il Quartetto Euphoria. Tra le ‘chicche’, una rara esecuzione d’epoca di ‘Uomini’ di Ornella Vanoni con Gerry Mulligan, Bruno Lauzi che interpreta ‘Via Broletto 34’ e un quartetto jazz col pordenonese Bruno Cesselli e Ares Tavolazzi degli Area.
Presenti anche la popstar slovena Tinkara, Syria, Grazia Di Michele, Rossana Casale, la voce storica di Joe Barbieri e un paio di vocalist friulane già presenti nell’ultimo album pubblicato da Endrigo (presente anche in un duetto con Karin Mensah), Alessandra Franco e Barbara Errico, quest’ultima autrice qualche anno dell’album ‘Endrigo in jazz’.
“Il nostro excursus – spiega il produttore Zeppieri – non ha la pretesa di essere esaustivo: sappiamo benissimo che non riusciremmo a parlare di tutte le chiavi di scrittura e di lettura dell’universo di Endrigo, di quel mondo variegato che arricchiva giorno dopo giorno con la sua curiosità. Tentiamo tuttavia di ricordare almeno i suoi periodi più prolifici: il successo di canzoni d’autore che appartengono ormai alla collettività, la sua attenzione per le canzoni dedicate ai bambini e il suo affetto per Cuba e per la poesia”.