Passano gli anni, le mode nascono e muoiono sempre più velocemente, la musica è frantumata in centinaia di micro-generi che, presi singolarmente, non hanno nessun ‘peso’, né resisteranno alla polvere del tempo. L’unica certezza, o quasi, è il metal. La musica ‘hard & heavy’, viva e vitale da oltre quattro decenni, tra crisi solo temporanee e ben più consistenti momenti di ‘boom’, resta ai primi posti tra i generi più apprezzati da un pubblico trasversale. Soprattutto in regione, dove da sempre esiste uno ‘zoccolo duro’, attivo tuttora più sopra e sotto i palchi che sui social.
Lo stesso che attende da mesi la nuova data regionale degli Iron Maiden, annunciata già nel 2015. Martedì 26 saranno a Trieste, nella centralissima piazza Unità d’Italia (nei prossimi giorni su www.ilfriuli.it le info sul piano traffico), per l’unica tappa a Nordest, organizzata da Live Nation e Zenit, del tour mondiale ‘The Book of Souls’, partito a febbraio in America. Pubblicato a settembre 2015, l’album che dà il titolo al tour è il primo doppio da studio nella discografia della band, iniziata nel lontano 1980. Un disco da 90 minuti che contiene il brano più lungo mai registrato da Steve Harris e soci, ‘Empire of the clouds’ (18,01 minuti!) e che – pur deviando a tratti verso il prog-metal – ha venduto finora di più rispetto al precedente ‘The final frontier’ e ottenuto migliori recensioni.
L’album del 2010 fu al centro, i fan lo ricorderanno bene, di una data agostana a Villa Manin di Passariano. Grandiosa la risposta dei fan, che però ebbero da ridire (non a torto) su scaletta, suono e scenografia. Superati i suoi problemi di salute, il cantante Bruce Dickinson e soci vogliono dimostrare di non essersi arrugginiti e hanno allestito uno show in linea con le produzioni del nuovo millennio, in equilibrio tra pezzi nuovi e i classici che tutti vogliono ascoltare (The trooper, Powerslave, Iron Maiden, The number of the beast…). Passando da una tappa all’altra col loro aereo personale ‘Ed Force One’, i sei metallari inglesi sono stati accompagnati per tutto il tour da The Raven Age, band di classic metal che aprirà anche la data regionale.
Curiosità: in alcune date sudamericane, a dividere il palco con la ‘vergine di ferro’ c’erano gli Anthrax, l’altra grande metal-band attesa in Friuli, venerdì 22 – a ingresso gratuito – al Festival di Majano, negli anni diventata ‘casa’ del metallo pesante. Nata nel 1981, la band di Scott Ian è una delle colonne del metal americano, suonando il sottogenere iperveloce ‘thrash’, modificato nel tempo in speed metal. I capolavori degli anni ‘80 Fistful of metal, Among the living e Spreading the disease sono, assieme all’ultimo album For all kings, al centro dei loro show, in cui ripropongono il loro stile vertiginoso. La formazione è per 4/5 quella degli anni d’oro: il bassista Frank Bello e il batterista Charlie Benante, il chitarrista-icona Scott Ian e il vocalist Joey Belladonna, rientrato nei ranghi per ‘portare il rumore’ come un tempo.