Il Giro d’Italia scalda i motori. Scatterà dal 6 al 29 maggio, infatti, l’edizione numero 99 della corsa rosa, che si prepara a un ritorno in grande stile in Friuli. La data da segnare in calendario è quella di venerdì 20 maggio, quando si correrà la Palmanova-Cividale. Una tappa, la 13esima, adatta alla fughe, che prevede alcune ascese e un arrivo in pianura. Si partirà dalla città stellata alle 12.30, per poi scalare il Matajur, il Crai, Cima Porzus e Valle, fino alla cittadina longobarda. Un totale di 170 chilometri che attraverserà ben 17 comuni, tutti pronti ad accogliere nel migliore dei modi la carovana.
I FAVORITI. Chi potrà ambire alla maglia rosa? I pronostici indicano tre favoriti, ovvero Vincenzo Nibali, a caccia del bis grazie anche al sostegno del gruppo Astana, Alejandro Valverde, lo spagnolo della Movistar che, dopo Vuelta e Tour, punta sullo Stivale, e Mikel Landa, approdato al Team Sky per fare il salto di qualità. Ma non mancano i possibili outsider, da Rigoberto Uran Uran al polacco Rafal Majka, passando per Tom Dumoulin e Johan Esteban Chaves. I friulani? Al via ci sarà un solo portacolori, ma di assoluto valore, ovvero Alessandro De Marchi, che dopo i successi in Francia e in Spagna, punta a far bene anche ‘in casa’.
OCCHIO AL METEO. “Stiamo lavorando alacremente”, racconta il patron della tappa Enzo Cainero, “e ci attendiamo un bel risultato tecnico e una grande partecipazione che, chiaramente, sarà condizionata anche dal meteo. L’intero tracciato si presenta al meglio e non si contano le iniziative collaterali che coinvolgeranno ogni comune. Oltre alla tappa di venerdì, infatti, non dimentichiamo la Gran Fondo per la quale, domenica 22 maggio, mi aspetto oltre 1.200 corridori al via, molti dei quali stranieri”. Due i percorsi previsti, quello lungo da 141,2 chilometri e quello medio da 82,4, entrambi con partenza e arrivo a Cividale. “Proprio in questi giorni – conclude Cainero – ho ricevuto un’importante conferma: a pedalare nelle Valli del Natisone ci sarà anche un altro big friulano, Enrico Gasparotto, reduce dai successi nelle classiche del Nord Europa”.