In dieci anni, da appena 20 studenti si è passati a 300 iscritti, distribuiti in quattro indirizzi per un totale di diciotto classi. Sono i dati che raccontano la storia di una ricetta davvero ben riuscita, che ha permesso all’istituto professionale per i servizi per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera di Tolmezzo di richiamare studenti non soltanto dalla Carnia, ma pure dall’area collinare e dal Canal del Ferro.
L’Istituto Jacopo Linussio ha aperto la prima classe nel 2006. Oggi le classi prime sono tre con almeno diciotto studenti per ciascuna di esse.
L’accorpamento del Linussio assieme al liceo Paschini, avvenuto all’inizio del mese, non tragga in inganno. L’indirizzo alberghiero continuerà a lavorare e a sfornare diplomati molto ricercati. La dirigente scolastica Lucia Chiavegato conferma che i monitoraggi sull’ingresso nel mondo del lavoro evidenziano dati molto positivi senza dimenticare che una buona percentuale di ragazzi prosegue con successo gli studi universitari: “A distanza di dieci anni dall’avvio delle lezioni – conferma Chiavegato che ha seguito fin dall’inizio questo progetto – possiamo dire che abbiamo fatto la scelta giusta. Non di scommessa si è trattato, infatti, perché prima di impegnarci per istituire questo indirizzo di studio era stato condotto un lungo lavoro di analisi e valutazione del territorio, di quali fossero le necessità e le potenzialità di questo settore economico”.
Completato il biennio, dal terzo anno in poi comincia un percorso di specializzazione su quattro distinti indirizzi: l’enogastronomia, tra i più ambiti, il servizio di sola vendita (bar), i prodotti dolciari e, infine l’accoglienza turistica. Unico neo, ci ha spiegato la dirigente, il fatto che i ragazzi tendano a preferire l’indirizzo dell’enogastronomia piuttosto inflazionato ignorando che in quello ‘Sola vendita’ ci sono maggiori opportunità.