L’attività fisica è un fattore determinante per mantenere o migliorare la salute dell’individuo, essendo in grado di ridurre il rischio di molte malattie cronico-degenerative. È universalmente provato in ambito medico che un’adeguata attività fisica, associata a una corretta alimentazione, possa prevenire il rischio di sovrappeso nei bambini. E’ consigliato, quindi, che i bambini facciano attività fisica moderata o intensa ogni giorno per almeno un’ora. Questa attività non deve essere necessariamente continua e include tutte le attività motorie quotidiane.
I dati raccolti hanno evidenziato che i bambini della nostra regione fanno poca attività fisica. Solo un bambino su tre fa, infatti, un livello di attività fisica raccomandato per la sua età, anche per ragioni legate al recarsi a scuola con mezzi motorizzati, giocare poco all’aperto e non fare sufficienti attività sportive strutturate.
Il dato positivo è che solo un bambino su dieci risulta fisicamente inattivo, senza differenze significative tra femmine e maschi.
La percentuale di bambini fisicamente inattivi e, infatti, diminuita negli anni. Per mantenere questa buona pratica è fondamentale che le scuole e le famiglie collaborino nella realizzazione di condizioni e di iniziative che incrementino la naturale predisposizione dei bambini all’attività fisica, intesa come movimento, ma anche come gioco libero.
Purtroppo, i genitori riferiscono che il 71 per cento dei bambini guarda la tv o usa videogiochi, tablet e cellulare fino a due due ore al giorno, mentre il 24 per cento è esposto quotidianamente fino a quattro e il cinque per cento per almeno cinque ore.
L’esposizione a più di due ore di tv o videogiochi, tablet e cellulare è più frequente tra i maschi (35 per cento contro il 23 per cento delle femmine) e diminuisce con l’aumento del livello di istruzione della madre. Complessivamente il 21 per cento dei bambini ha un televisore nella propria camera.
L’esposizione a più di due ore di tv al giorno è più alta tra i bambini che hanno una tv in camera (18 per cento contro il 9 per cento).