La realtà della vita consacrata nelle regioni del Nordest è stato il tema con il quale oggi si è aperta a Zelarino (Venezia) la periodica riunione della Conferenza Episcopale Triveneto (Cet). Il vescovo delegato mons. Gianfranco Agostino Gardin ha rilevato, il crescere dell’età media (ben oltre i 70 anni, sia per i religiosi che per le religiose) e il diminuire progressivo sia di presenze che del numero di comunità, scese all’incirca un terzo in media nell’ultimo decennio. Ad oggi, nel Triveneto, risultano presenti poco più di 1700 religiosi e oltre 8000 religiose. Ora la Commissione triveneta per la vita consacrata intende approfondire una serie di temi importanti ed emergenti come aspetti problematici o sfide del tempo presente: la questione delle vocazioni, il significato delle opere e la loro gestione, modalità e stile dei rapporti con la Chiesa particolare in cui le comunità di vita consacrata operano, il rapporto con il contesto storico-sociale e il carattere “profetico” della vita consacrata oggi. Nel corso dell’incontro, i Vescovi si sono confrontati sull’attuale missione triveneta in Thailandia e su possibili altre iniziative di cooperazione missionaria; hanno avuto quindi uno scambio di informazioni e valutazioni sull’imminente Giubileo della Misericordia e poi, anche, sui criteri e sulle modalità di accoglienza che si sta realizzando, nelle varie Diocesi, a favore dei profughi e migranti giunti in questi mesi in Italia. Durante la recita dell’Angelus, i Vescovi del Triveneto hanno voluto ricordare e pregare per tutte le vittime degli atti di terrorismo.
Calano le vocazioni: sempre meno preti e suore
Cresce, invece, l'età media dei religiosi. I dati illustrati a Venezia, in occasione della Conferenza Episcopale del Triveneto
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