Il signor Ugo, ultranovantenne, ogni lunedì attende impaziente l’arrivo di Paolo, con il quale trascorre alcune ore e gli insegna i tanti piccoli segreti del ‘fai da te’ delle riparazioni e del riuso degli elettrodomestici, da trasformare in nuove macchine. Dopo la ‘lezione’, una partita a carte o a dama per terminare la giornata. Tarcisio passa qualche ora alla settimana a giocare a scopa, briscola o tressette con un anziano sfortunato che ha perduto la gamba ed è costretto sulla sedia a rotelle. Giorgio e Franco aiutano alcune persone avanti con l’età a tappare gli spifferi alle finestre e a modificare l’arredo del bagno, difficile da utilizzare per chi ha una mobilità ridotta.
E poi ci sono Bruno e Andrea. Il primo sistema i canali del digitale terrestre a chi non ha dimestichezza con i telecomandi, il secondo taglia i capelli a chi non ha la possibilità di andare dal barbiere. Qualcun’altro, infine, porta a casa di Severina, 103 anni compiuti, la busta della spesa, offrendole, oltre al servizio, un po’ di compagnia, vero elisir di lunga vita.
Aiuto reciproco
Storie di ‘ordinario’ volontariato, si dirà. Non proprio, dal momento sia i volontari, sia gli assistiti sono anziani. Tutti parte dell’associazione udinese Ranginsi (parola friulana che significa ‘arrangiamoci’). Chi è in pensione e ha ancora forze ed energie, invece di sperperale davanti alla tv, si mette al servizio delle persone, vuoi per l’età, vuoi a causa di malattie (i disagi maggiori riguardano la deambulazione e la perdita di memoria), non è più in grado di fare quelle attività che diamo per scontate.
“Così – racconta Ado, portavoce della onlus – sia chi aiuta, sia chi viene aiutato (e capita che la persona inferma si debba occupare anche di un proprio caro disabile, disgrazia che si aggiunge a disgrazia) ha un beneficio. L’anziano che dà una mano, specie chi ha un passato da artigiano e può continuare a utilizzare le abilità apprese durante il corso della vita, si sente ancora utile. Quello che viene accompagnato nelle piccole cose di ogni giorno, ha un aiuto concreto e un po’ di compagnia alternativa a quella del televisore”.
Un intervento al giorno
I volontari dell’associazione Ranginsi, nata 12 anni fa, hanno effettuato in media 385 interventi all’anno, più uno al giorno, per un totale di 4.623 azioni. Naturalmente, l’attività è andata crescendo con il tempo e dai 20 del 2003 si è passati ai 626 del 2014. Notevoli anche i numeri dei chilometri percorsi dai volontari, 2.702 nel 2014, e quelli delle ore dedicate al servizio, 940 nel 2013.
Dall’artigiano alla compagnia
Gli interventi più richiesti riguardano l’acquisto e la consegna della spesa (28 per cento nel 2014, ma negli anni precedenti, prima che alcuni supermarket offrissero tale servizio ai propri clienti, la percentuale era superiore), seguita dalla compagnia domiciliare con il 20 per cento. Sul terzo gradino del podio troviamo, con il 12 per cento, il recupero e la consegna dei certificati medici e l’approvigionamento di farmaci. Infine, a parità di ‘peso’, ci sono i piccoli lavori artigianali: idraulico, elettricista, falegname e fabbro.
Oggetti da riutilizzare
Importante è anche l’Anagrafe utile riciclo, una vetrina virtuale di libri, mobili ed elettrodomestici ancora utilizzabili (spesso lasciati a disposizione dalle famiglie delle persone decedute) che possono essere presi da chi ne ha bisogno e non ha le risorse per acquistarli. Tutti gli oggetti sono visibili sul sito dell’associazione: www.ranginsi.it.
Sede e contributi
L’associazione, oltre al patrocinio di Fondazione Crup, Regione e Ass4, riceve dal Comune di Udine un contributo (4mila euro per il 2014) e, attraverso i servizi sociali, i contatti con i possibili assistiti. La sede è all’Istituto salesiano Bearzi. “Don Bosco – dice Ado – si occupò soprattutto di giovani, ma sono certo che oggi si prodigherebbe anche per gli anziani”.