Martedì 25 novembre si celebra la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne e anche in Friuli non mancano le iniziative dedicate.
A palazzo Belgrado
l Salone del Consiglio della Provincia ospiterà, martedì 25 novembre dalle ore 11 alle ore 16 un reading di fatti di cronaca, ricavati dalla stampa locale e nazionale, al fine sensibilizzare l’opinione pubblica sulla reale consistenza del fenomeno della violenza sulle donne.
Alle 18.30 il secondo importante appuntamento, arricchito da ospiti di primo piano: presso la Sala comunale Egidio Feruglio a Feletto Umberto, si terrà la conferenza dal titolo “L’intervento della magistratura nella lotta alla violenza contro le donne”.
Alla luce di tale necessaria unità si chiarisce l’ulteriore iniziativa, quella di creare una pagina sul sito provinciale dedicata al 25 novembre, in cui raccogliere, come in una sorta di unico grande manifesto, le locandine di tutte le iniziative di cui l’Assessorato ha avuto notizia.
Flash mob a Udine
Martedì 25 novembre alle 12.30 in sala Ajace, a Udine, verranno premiati gli studenti del Liceo artistico “Sello” di Udine per i lavori eseguiti sul tema della violenza. Già da lunedì mattina, sotto la loggia del Lionello, infatti, sono visibili i manifesti realizzati dagli studenti dell’istituto udinese e realizzati appositamente per questa occasione. Si tratta di immagini, loghi, ma anche video, realizzati grazie al coordinamento del Sello, della Commissione Pari Opportunità, Zero Tolerance e Cooperativa Aracon.
E saranno sempre loro, oltre a tutta la cittadinanza che è invitata a partecipare, i protagonisti del Flash Mob organizzato sempre per domani, 25 novembre, alle 17 in piazza Libertà, e anche il giorno successivo, 26 novembre, ma alle 13.30, sempre in piazza Libertà.
Al cinema
Nei cinema del Friuli Venezia Giulia “Ogni legame è una libera scelta” della regista Titta Cosetta Raccagni. Il corto di 3 minuti, realizzato dalla società 42K con parte dei proventi della Trieste Women Run 2014, ha vinto il concorso indetto dall’Associazione Maremetraggio nel corso dell’ultima edizione di ShorTS (International Film Festival).
Al Visionario di Udine, oltre a Ogni legame è una libera scelta, verranno proiettati anche anche alcuni corti firmati dai ragazzi del Liceo artistico “Sello” di Udine per il concorso sulle tematiche del 25 novembre.
Monfalcone
L’amministrazione comunale di Monfalcone ha scelto di manifestare la propria partecipazione alla Giornata attraverso un messaggio, quasi un’installazione, che verrà appesa martedì sulla porta di Via Sant’Ambrogio 12, attuale sede del Comune, ovvero la casa di tutti i Cittadini e le cittadine diella città.
Sedegliano
L’amministrazione comunale di Sedegliano, in collaborazione con la Cooperativa Sociale Aracon Onlus, da sempre impegnata a promuovere e a sostenere azioni di contrasto al fenomeno della violenza contro le donne, organizza, martedì 25 novembre,alle ore 20.30, nella Sala Riunioni sita nella Piazzetta Tessitori (dietro il Municipio), una serata di riflessione e di discussione dal titolo “Donne vittime d’amore”.
Alla serata “Donne vittime d’amore” prenderanno parte la dott.ssa Carla Elegante, dott.ssa Maria Arca operatrici della Cooperativa Sociale Aracon Onlus che gestisce un servizio di ascolto e di aiuto per le donne in difficoltà, la dott.ssa Avvocato Mara Del Bianco, che affronterà la tematica attraverso un’analisi delle normative e delle leggi di settore e la dott.ssa Elisabetta Imperio, insegnante presso la Scuola Infanzia “don A. Sbaiz” di Sedegliano che presenterà un progetto di educazione all’identità di genere nella prima infanzia.
Posto occupato al Verdi di Pordenone
Da martedì 25 novembre, giornata internazionale contro la violenza sulle donne, nel foyer principale del teatro Verdi di Pordenone, per tutta la stagione, ci sarà una sedia vuota. Una poltrona della sala, vuota, per ricordare tutte quelle donne che non potranno essere a teatro perché un compagno, un marito, un fidanzato ha deciso di togliere loro la vita. Primo teatro in regione, il Verdi ha infatti aderito alla campagna nazionale “posto occupato” rivolta a cittadini, istituzioni, associazioni, enti, che possono manifestare il loro sostegno anche con una semplice firma collegandosi al sito postoccupato.org o con iniziative più creative, come marcare con il segnaposto della campagna una poltrona in teatro o al cinema, in scuole e luoghi istituzionali, su un autobus o in tram: in tutti posti che avrebbe occupato una donna vittima di violenza.
Flash mob in rosso
Il Teatro Verdi di Pordenone, che da sempre si propone come “casa” e punto di riferimento dell’attività culturale del territorio, farà da cornice a un colorato e giovane flash mob organizzato in collaborazione con Adotta uno spettacolo: alle 16.30, ragazzi delle scuole superiori (hanno già aderito un centinaio) si ritroveranno fuori e dentro il teatro…e daranno vita a una serie di iniziative (non hanno svelato i dettagli per lasciare l’effetto sorpresa) contro la violenza sulle donne. Colore d’obbligo sarà il rosso! Chiunque lo desideri è invitato a partecipare, magari indossando proprio qualcosa di rosso.
A Trieste “Abitare la vita senza violenza 2014”
La Presidente della Provincia di Trieste con delega alle Pari Opportunità, Maria Teresa Bassa Poropat, ha presentato “Abitare la vita senza violenza 2014”, programma di eventi legati al 25 novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne alla presenza del vicesindaco del Comune di Trieste, Fabiana Martini e delle rappresentanti di enti, associazioni e sodalizi che operano nel settore delle politiche di genere e delle pari opportunità . “Come ogni anno, in occasione della ricorrenza del 25 novembre, la Provincia di Trieste – ha ricordato Maria Teresa Bassa Poropat – coordina Abitare la vita senza violenza, programma di iniziative tese a mantenere sempre viva l’attenzione sul fenomeno e raccorda la propria azione con quella di altri soggetti che operano sul territorio per la prevenzione della violenza contro le donne”. In un mese di programmazione, dal 20 novembre al 19 dicembre, sono in programma a Trieste e nel territorio provinciale, diciannove appuntamenti organizzati da una rete che comprende oltre venti tra enti, associazioni, organismi e sodalizi tutti impegnati per superare l’isolamento e l’indifferenza sociale su una tematica rilevante come quella della violenza perpetrata sulle donne.
I numeri di un problema nazionale
Il 2013 è stato un anno nero per i femminicidi, con 179 donne uccise, in pratica una vittima ogni due giorni. Rispetto alle 157 del 2012, le donne ammazzate sono aumentate del 14%. A rilevarlo è l’Eures nel secondo rapporto sul femminicidio in Italia, che elenca le statistiche degli omicidi volontari in cui le vittime sono donne.
Aumentano quelli in ambito familiare, +16,2%, passando da 105 a 122, così come pure nei contesti di prossimità, rapporti di vicinato, amicizia o lavoro, da 14 a 22. Rientrano nel computo anche le donne uccise dalla criminalità, 28 lo scorso anno: in particolare si tratta di omicidi a seguito di rapina, dei quali sono vittima soprattutto donne anziane.
Anche nel 2013, in 7 casi su 10 (68,2%, pari a 122 in valori assoluti) i femminicidi si sono consumati all’interno del contesto familiare o affettivo, in linea con il dato relativo al periodo 2000-2013 (70,5%). Con questi numeri, il 2013 ha la più elevata percentuale di donne tra le vittime di omicidio mai registrata in Italia, pari al 35,7% dei morti ammazzati (179 sui 502), “consolidando – sottolinea il dossier – un processo di femminilizzazione nella vittimologia dell’omicidio particolarmente accelerato negli ultimi 25 anni, considerando che le donne rappresentavano nel 1990 appena l’11,1% delle vittime totali”.
Ottantuno donne, il 66,4% delle vittime dei femminicidi in ambito familiare, hanno trovato la morte per mano del coniuge, del partner o dell’ex partner; la maggior parte per mano del marito o convivente (55, pari al 45,1%), cui seguono gli ex coniugi/ex partner (18 vittime, pari al 14,8%) ed i partner non conviventi (8 vittime, pari al 6,6%).
I dati relativi al 2013 – come rileva la ricerca Eures sui femminicidi in Italia – sono sostanzialmente sovrapponibili a quelli complessivamente censiti a partire dall’anno 2000.
Il 2013 rileva una significativa crescita dell’età media delle vittime di femminicidio, passata da 50 anni nel 2012 a 53,4 (da 46,5 a 51,5 anni nei soli femminicidi familiari).
Diminuiscono le vittime con meno di 35 anni (da 48 a 37), e aumentano quelle nelle fasce 45-54 anni (+72,2% passando da 18 a 31) e 55-64 anni (+73,3%, da 15 a 26) e, in quella 35-44 anni (+26,1%, passando da 23 a 29 vittime) e tra le over 64 (da 51 a 56, pari a +9,8%).