Data triste nella storia di Ronchi dei Legionari, quella del 24 maggio 1944 quando, primo di una serie, avvenne un violento rastrellamento da parte delle truppe naziste, che riuscirono in poco tempo ad entrare in numerose abitazioni e a deportare 68 persone e 30 nel raid successivo, eseguito il 1 giugno. Non solo uomini, ma anche donne, da quelle più giovani alle più anziane, che dopo una tappa alle prigioni triestine subirono le violenze dei campi di concentramento.
Ma a Ronchi c’è ancora qualcuno che ricorda quei concitati momenti. E mentre i testimoni oculari piano piano spariscono per l’avanzare dell’età, una cerimonia è prevista proprio il 24, giovedì, alle ore 11 in piazza Oberdan. Ad organizzarla l’amministrazione comunale in concerto con l’Associazione Nazionale Partigiani Italiani e l’Associazione nazionale ex deportati. A prendere la parola il sindaco, Livio Vecchiet, la professoressa Flavia Iacchini ed il parroco don Renzo Boscarol.
Legata anche alle iniziative per la liberazione, venerdì alle 11 il sindaco Vecchiet consegnerà ai neo diciottenni la Costituzione della Repubblica italiana.