“E’ da tempo che si stanno susseguendo avvistamenti di sciacalli dorati nelle nostre zone”, spiegano dall’associazione Ambiente 2000. “Ma è già dal 1984 che questo canide fa la sua apparizione nel nostro Paese. Lentamente ha risalito tutta la zona balcanica e ha trovato su il Carso Triestino e Isontino, con le sue lande e pietraie, l’ambiente ideale per la sua nuova vita. Infatti, ha bisogno di habitat composti da bassa boscaglia, dove potersi nascondere, con fonti d’acqua, a media altitudine in quanto non sopporta bene la neve alta, nel qual caso per spostarsi, spesso utilizza i sentieri tracciati da altri animali più grandi o addirittura dall’uomo”.
“La sua indole estremamente schiva e riservata e il numero esiguo di esemplari, in passato ha fatto sì che la sua presenza non risultasse evidente, come sta invece succedendo ora”, continuano dall’associazione isontina. “Purtroppo, viste le forti similitudini con il lupo, la sua presenza viene sentita come pericolosa e pertanto percepita in maniera negativa. Pur essendo, come il lupo, una specie protetta, vive tutte le contraddizioni che accompagnano questi animali da sempre”.
“Accusato da cacciatori e allevatori di essere la causa della drastica riduzione di caprioli o capi di bestiame, continua a portarsi addosso la fama di predatore efferato. La realtà dei fatti, però, è un’altra e l’osservazione e lo studio della loro struttura e del loro comportamento sfata questo triste appellativo. Infatti, essendo più piccolo del lupo e molto spesso cacciando da solo o in pochi esemplari, non può essere un pericolo per animali di grossa taglia anche per il fatto che spesso si nutre di carcasse di animali morti, uccelli, piccoli mammiferi, vegetali e frutti. Un alimentazione varia e non certo esclusivamente da predatore”, spiegano ancora da Ambiente 2000.
“Ma l’uomo, sempre più distante dal mondo naturale e sempre più insicuro al suo cospetto, percepisce con timore ciò che non conosce, mentre sottovaluta la pericolosità di sé stesso. E tutti i problemi ambientali che stiamo affrontando lo dimostrano. Il nostro freddo e insensibile progresso ci cancella dalla mente e dal cuore quello che può essere una vera ricchezza, un vero bene prezioso da salvare e preservare per il futuro. Dimenticando quanto importante sia una biodiversità ricca e varia, elemento essenziale per una vita sana. E questo, non lo diciamo solo noi, ma lo dicono studiosi come il dottor Lapini del Museo Friulano di Storia Naturale di Udine, che da tempo porta avanti uno studio su questo interessante animale, o del National Geographic, società conosciuta in tutto il mondo per la preparazione dei suoi professionisti e per l’integrità dei loro studi”.
“Insomma – concludono da Ambiente 2000 – dovremmo accogliere questo nuovo ospite nel nostro ambiente, conoscerlo meglio e non farci intimorire. Rispettiamo i suoi spazi e cerchiamo di fargli rispettare i nostri. Perché condividere è convivere”.