Non si tratta di un intervento di risistemazione o di un taglio incontrollato di alberi all’interno dell’area del Colle Sant’Elia, ma di una riqualificazione. A confermarlo è il tenente colonnello Norbert Zorzitto che in questi giorni sta seguendo da vicino i lavori alla zona monumentale a pochi passi dal vicinissimo Sacrario di Redipuglia. Una zona che, però, ricade in comune di San Pier d’Isonzo e che è parte integrante della rete di monumenti e musei della Grande Guerra. Fino al 1936, quando iniziarono i lavori per la costruzione del Sacrario, il cimitero ospitava le salme di 30mila caduti, poi totalmente traslati. Il colle ad oggi mantiene la sua forma, ma non lo scopo di costruzione. Obiettivo dell’intervento, principalmente, il ritorno alla forma originale e il miglioramento della visita.
Ad operare all’interno dell’area è l’Agro System di Morsano al Tagliamento, ditta che attualmente sta provvedendo alla rimozione dei pini neri, specie non autoctona della zona, importata sul colle negli anni ’50. “L’idea di una modifica c’era già”, conferma Zorzitto, “e un gruppo di studenti dell’Istituto Agrario Brignoli di Gradisca d’Isonzo sta studiando le possibili prospettive future”. A fine anno scolastico il progetto sarà presentato e si passerà alla realizzazione fattiva. Si tratta di circa cinquecento alberi che attualmente vengono tagliati e che poi saranno gestiti dalla stessa ditta. Il progetto finale degli studenti, seguiti dai propri professori, terrà anche conto, ribadisce il tenente colonnello, di quella che era la conformazione originale del monumento, con gironi concentrici fino alla cima.
Ma già a qualche giorno dalla partenza dei lavori i primi risultati si vedono, con la piana del vecchio cimitero monumentale che torna a farsi vedere, assieme alla pianura friulana e ai primi rilievi che si possono, ora, intravedere dalla sommità del colle.